Attentato Mosca, accuse anche contro Usa e GB per l'attacco jihadista

LAPRESSE ESTERI

Il Cremlino insiste nel puntare il dito contro l'Ucraina per l'attacco alla sala concerti del Crocus City Hall La Russia insiste nel puntare il dito contro l’Ucraina per l’attacco di venerdì alla sala concerti del Crocus City Hall alla periferia di Mosca e ora denuncia anche un coinvolgimento di Stati Uniti e Regno Unito. A lanciare le accuse, senza presentare nessuna prova, è stato il capo dei servizi di sicurezza russi Fsb, Alexander Bortnikov, che ha promesso “misure di rappresaglia”. (LAPRESSE)

Ne parlano anche altri giornali

La Russia continua a sostenere la tesi del coinvolgimento ucraino nell’attentato rivendicato dallo Stato islamico alla Crocus City Hall di Mosca, dove sono morte 140 persone in una sparatoria. (Il Fatto Quotidiano)

Le telecamere del traffico russe hanno registrato sei volte la Renault bianca dei terroristi in fuga dal Crocus City Hall dopo l'attentato ma nonostante l'eccesso di velocità l'auto è riuscita a proseguire la sua corsa fino a Bryansk, molto lontano da Mosca, prima di essere fermata dalle forze dell'ordine. (ilmessaggero.it)

Se fino a ieri si cercava ‘solo’ di dare la colpa agli ucraini, adesso il presidente Putin alza la posta e, sulla pelle di oltre 140 vittime, fra cui diversi bambini, cerca di allargare le responsabilità (tutte da provare, ed è difficile) dell’attentato, tirando in mezzo anche gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La fandonia del coinvolgimento dell’Ucraina nella strage islamista del Crocus City Hall appartiene a questa categoria, oltre a essere funzionale a un piano - dietro al quale s’indovina l’anima nera del regime Nikolai Patrushev teso a mettere Volodymyr Zelensky e la sua cerchia in un mirino non più solo metaforico. (ilGiornale.it)

La Russia continua a sostenere la tesi del coinvolgimento ucraino nell’attentato rivendicato dallo Stato Islamico alla Crocus City Hall di Mosca, dove sono morte 140 persone per mano di islamisti. (Il Fatto Quotidiano)

Nel messaggio il portavoce invita i soldati del Califfato a puntare a degli obiettivi negli Stati Uniti, in Europa e in Israele. Oltre all’attacco a Mosca della scorsa settimana, tesse le lodi di quello compiuto a Kerman, in Iran, il 3 gennaio, nell’anniversario della morte del comandante Qassem Soleimani, davanti alla tomba del generale. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)