Meloni in Libano, pranza e gioca a calcio-balilla con i militari

Tiscali Notizie INTERNO

Roma, 28 mar. Pranzo in mensa e partita a calciobalilla per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla base "Millevoi" di Shama in Libano.La premier - a cui è stato donato un mazzo di rose bianche e rosse, che con le foglie compongono il tricolore - oggi ha fatto visita al contingente italiano impegnato nelle missioni Unifil e Mibil, fermandosi a pranzo nella mensa della base.Al termine la foto di gruppo con la bandiera italiana e una foto - in particolare - con le soldatesse del contingente. (Tiscali Notizie)

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"Sono giorni difficili in Medio Oriente, in Europa e sono giorni difficili a livello mondiale. Intere aree del pianeta si sono di colpo incendiate e quando c'è un incendio il rischio è sempre lo stesso, che le fiamme volino troppo velocemente da un albero all'altro e che alla fine l'incendio non si riesca a domare", le parole di Giorgia Meloni incontrando i contingenti italiani in Libano (Il Sole 24 ORE)

Imbarazzo palpabile per il primo ministro del Libano Najib Miqati, immortalato in un video mentre scambia la presidente del Consiglio Giorgia Meloni con la sua segretaria particolare, Patrizia Scurti. (Today.it)

Patrizia Scurti scende dall’aereo e viene accolta calorosamente dal primo ministro libanese Najib Miqati. (Sky Tg24 )

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, regala un uovo di Pasqua ai militari italiani in Libano e si commuove. Ecco le immagini. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev (Liberoquotidiano.it)

Patrizia Scurti è scesa per prima dall'aereo e così il primo ministro libanese Najib Miqati la ha accolta come se fosse la presidente del Consiglio La cantonata del premier libanese: scambia Giorgia Meloni per la capo segreteria (Dire)

“Voi non ci siete durante le feste con la famiglia, non ci siete per i vostri amici, i vostri fidanzati e fidanzate, mogli e mariti: rinunciate a tutto – dice – per garantire quella pace di cui tanti, soprattutto in questo momento, si riempiono la bocca seduti comodamente dal divano di casa loro. (L'Opinione delle Libertà)