Trimestrale STM, crescono le attese dopo gli scivoloni di Nvidia e TSMC

Trimestrale STM, crescono le attese dopo gli scivoloni di Nvidia e TSMC
Morningstar ECONOMIA

L’appuntamento coi conti trimestrali relativi ai primi tre mesi del 2024 ha tutte le caratteristiche di essere un momento molto atteso da parte degli investitori in STMicroelectronics (STMMI). Il Cda del gruppo italo-francese dei semiconduttori ha messo in calendario per il 24 aprile la riunione sui numeri della trimestrale che verranno poi comunicati al mercato. Ad alzare l’attenzione per questa particolare trimestrale sono i recenti flussi di vendite in Borsa per i big mondiali del settore come Nvidia (NVDA) e Taiwan Semiconductor Manufacturing Co (TSMC). (Morningstar)

Ne parlano anche altri giornali

Chip, chi piange e chi ride tra Stm e Micron Il 2024 è iniziato peggio del previsto per Stmicroelectronics, l’azienda di semiconduttori con sede in Svizzera ma controllata dal ministero dell’Economia italiano e dalla banca statale francese Bpifrance. (Start Magazine)

Il target price medio del consenso Bloomberg vede l’azione salire oltre 50 euro Il titolo Stm balza da un minimo intraday a 36,805 euro, toccato dopo la pubblicazione di una trimestrale con numeri in calo a doppia cifra e la revisione al ribasso delle stime sui ricavi del 2024, a un massimo a 40,585 euro. (Milano Finanza)

La società di semiconduttori italo-francese, che ha Tesla tra i suoi clienti, approverà il bilancio del primo trimestre 2024 mercoledì 24 aprile. (Milano Finanza)

Stm, la crisi automotive piega i ricavi

600 mln riguarda l’Automotive, il resto l’industria. Ma la domanda ripartirà e i mercati sono in crescita”. (Milano Finanza)

Il titolo cade in borsa Citi conferma buy sul titolo, ma si interroga: sarà l’ultimo taglio alle stime? Quattro fattori di rischio. (Milano Finanza)

La crisi del settore automotive e la complessa corsa all’elettrico mandano in tilt i conti del primo trimestre di Stm, la società dei chip controllata pariteticamente da Roma e Parigi: Stm holding (che ha il 27,5% di Stm) è infatti divisa al 50% tra il Mef e lo Stato francese attraverso la banca pubblica di investimento, Bpi France, del gruppo Caisse de Dépots). (ilGiornale.it)