Turismo fermo ma gli italiani vogliono viaggiare: "Pronti a partire dopo il Coronavirus"

Giornale di Sicilia ECONOMIA

Ma gli Italiani hanno una gran voglia di viaggiare.

Crolla l’indice di fiducia del viaggiatore italiano, perde 18 punti in un mese, il valore più basso mai registrato in passato.

Il turismo è il settore con i maggiori danni economici per effetto della pandemia.

Il turismo quindi è uno dei primi settori che fa sperare in una ripresa rapida e diffusa dopo la crisi, tenendo ben presente che, secondo dati del Conto Satellite del Turismo (Cst) - Istat, 100 euro di transazioni nel turismo ne generano ulteriori 86 in altri settori, secondo il meccanismo dei moltiplicatori. (Giornale di Sicilia)

Ne parlano anche altre fonti

Rendiamo anche detraibili per due anni le spese di vacanze di almeno tre notti delle famiglie italiane che soggiornano nelle strutture ricettive - aggiunge Patanè, -. Questo potrebbe essere un buon incentivo per il recupero del settore e un’accelerazione al ritorno alla normalità”. (Tiscali.it)

Il tutto, gratuitamente e firmato Restart your Travel, la nuova creatura ideata dalle agenti di viaggi Antonella Ruperto e Giada Marabotto, dal legale Mino Falangone, dal coach aziendale Fabio Pacchiele e da Stefano Ferrara, che si muoverà tra Facebook, Instagram, Google My Business e Master Class. (L'Agenzia di Viaggi)

L’albergo che non profumerà di nuovo sarà improvvisamente visto non con gli occhi della nostalgia, ma della diffidenza. A parte che essere aperti senza domanda non cambia molto, tuttavia farà grande differenza aprire il primo giorno di giugno, di luglio o di agosto. (L'HuffPost)

Il rischio è di arrivare decimati alla ripresa e per questo serve un piano straordinario per il turismo, magari gestito da un commissario, e supportato da un adeguato fondo di emergenza a sostegno delle imprese come è stato previsto per molti settori ma non ancora per il turismo». (La Stampa)

In questo caso, a collocarsi in cima, sono gli Stati Uniti con ben 1.694 milioni di euro in meno di spesa turistica, immediatamente seguita dalla Germania con 1.253 milioni di euro e dalla Cina con 1.240 milioni di euro. (Corriere della Calabria)

In base alle date indicative del termine del lockdown nel nostro Paese – ovvero 15 aprile, 30 aprile o 15 maggio – l’industria alberghiera è destinata a perdere tra 126 e 153 milioni di presenze complessive rispetto ai volumi medi attesi nel 2020. (L'Agenzia di Viaggi)