Omicidio Alice Scagni, in appello confermata la pena di primo grado, Alberto condannato a 24 anni e 6 mesi

Omicidio Alice Scagni, in appello confermata la pena di primo grado, Alberto condannato a 24 anni e 6 mesi

È stato condannato a 24 anni e sei mesi di reclusione Alberto Scagni, l'uomo di 42 anni che la sera del Primo maggio del 2022 ha ucciso la sorella Alice, di 3 anni più grande, davanti al suo appartamento di via Fabrizi a Quinto con una ventina di coltellate. Il collegio dei giudici della Corte d’Assise di appello e la giuria popolare presieduta da Annaleila Dello Preite hanno confermato la sentenza di primo grado che aveva visto Scagni essere condannato a 24 anni e 6 mesi di reclusione anche in virtù del riconoscimento della semi-infermità di mente. (Il Giornale d'Italia)

Su altri giornali

L’episodio si è verificato nel fine settimana, da sabato sera un lungo tratto della SP166 via Rondinella di Arpino è al buio, le lampade dell’illuminazione pubblica sono spente. (Frosinone News)

In banchina e a terra saranno presenti scafi d’epoca e classici a vela e a motore, artisti, pittori, modellisti e artigiani del legno. L’accesso e i parcheggi saranno liberi. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

LNDC Animal Protection sporse immediatamente denuncia per uccisione di animale e istigazione a delinquere, perché una cosa del genere non doveva passare sotto silenzio e impunita. Presa a calci, caricata su una carriola e buttata come uno straccio vecchio da un ragazzo mentre gli altri riprendevano il tutto con il cellulare tra le risate generali a una festa per i 18 anni ad Anagni. (Frosinone News)

Genova, estorsioni alla società del Genoa, Procura chiede la condanna di 14 ultrà della Gradinata Nord

È stato condannato a 24 anni e sei mesi di reclusione Alberto Scagni, il 42enne che la sera del 1 maggio del 2022 ha ucciso a coltellate la sorella Alice, di 3 anni più grande, davanti al suo appartamento di via Fabrizi a Quinto. (La Stampa)

La donna era stata raggiunta da una ventina di coltellate. Il movente era una richiesta di denaro alla famiglia ascolta articolo (Sky Tg24 )

Le pene più alte quelle per Massimo Leopizzi (8 anni di reclusione) e Arthur Marashi (7 anni e 10 mesi) considerati i capi dell’associazione per delinquere che secondo l’accusa ricattava di fatto il Genoa garantendo la pace del tifo in cambio di denaro gestito attraverso la società Sicurart di cui era amministratore Marashi e socio occulto Massimo Leopizzi. (Il Giornale d'Italia)