Istat, Rapporto Bes: nel 2023 migliora il benessere soggettivo, ma in crescita l’incidenza individuale della povertà assoluta

Il Diario del Lavoro INTERNO

Nel 2023 gli indicatori di benessere soggettivo in Italia “risultano stabili o in leggero miglioramento rispetto ai valori del 2022. Sono stati recuperati i livelli raggiunti nel 2019, prima dell`emergenza pandemica, a seguito della quale si era registrato un evidente e motivato declino. La percentuale di persone che valutano tra 8 e 10 la loro soddisfazione per la vita nel complesso raggiunge nell`ultimo anno il valore più alto di sempre (46,6%), in crescita di oltre 3 punti rispetto al 2019 (43,2%)”. (Il Diario del Lavoro)

Su altri giornali

Nel 2023 “prosegue l’aumento del numero di occupati tra i 20 e i 64 anni (+404.000 unità, +1,8% rispetto al 2022), sebbene con un lieve rallentamento rispetto all’anno precedente” ed il tasso di occupazione “raggiunge il 66,3% (+1,5 punti percentuali rispetto al 2022), superando di 2,7 punti percentuali quello del 2019”. (Esperia Tv)

Il sistema ha anche, e da tempo, una carenza di personale infermieristico, con una dotazione pari a 6,8 per mille abitanti nel 2022. Nel 2023 inoltre si registra un peggioramento dell'indicatore sulla fiducia nel personale sanitario negli ultimi 3 anni: il 20,1% dei cittadini ha assegnato un voto da 0 a 5 ai medici e il 21,3% all'altro personale sanitario; le percentuali sono massime nel Mezzogiorno (rispettivamente 24,2% 26,6%). (Tiscali Notizie)

Benessere Italia, luci e ombre. L’Istat scatta la fotografia al paese. Cresce il reddito delle famiglie ma non si riduce il rischio povertà mentre 4 milioni e mezzo di italiani non riescono a curarsi. Servizio di Alessio Orlandi. (TV2000)

Ancora una volta l’Istat ci conferma che il Reddito di cittadinanza ha evitato il deflagrare della povertà assoluta in Italia e che il venir meno ora del sussidio, per volontà delle destre al governo, rischia di portare nuovamente verso l’alto l’asticella delle famiglie e delle persone vulnerabili. (LA NOTIZIA)

L’Istat segnala un aumento dell’incidenza della povertà assoluta in Italia dal 2019 al 2023, nonostante un incremento del reddito medio delle famiglie nel 2021. Nel 2019, grazie all’introduzione del Reddito di cittadinanza, l’incidenza era scesa al 7,6%, ma è tornata a crescere nel 2020 (9,1%) e nel 2022 (9,7%) a causa dell’accelerazione dell’inflazione. (LiberoReporter)

Lo si legge nel Rapporto Istat sul Benessere equo e sostenibile (Bes) presentato questa mattina. (il Fatto Nisseno)