Prosecco rosè: via libera dal Ministero

Il Gazzettino ECONOMIA

Ecco la vie en rose della Doc: il Ministero delle Politiche Agricole ha ufficializzato l'introduzione del Prosecco Rosè, il nuovo sparkling ottenuto da glera e pinot nero.

Le prime bottiglie saranno sul mercato italiano entro settembre, per il mercato estero bisogna attendere a fine ottobre.

«Dobbiamo dare un domani al prosecco Doc» chiedeva il consorzio.

«Il Rosè ci consente di rispondere alle aspettative di un'ampia fetta di mercato estero - sottolinea Giancarlo Moretti Polegato, Presidente di Villa Sandi - questo nuovo prosecco potrà arrivare a diventare il 15% della produzione di prosecco Doc». (Il Gazzettino)

Su altre fonti

Ogni vino, grazie anche alle sue componenti, ha le sue peculiarità ma durante la quarantena la preferenza è andata ovviamente ai prodotti tricolore, apprezzati in tutto il mondo. Ma, secondo numerosi studi psicologici, è anche una fenomenale alimentatore di positività e di ottimismo, importantissimi in una fase così delicata. (Verona Settegiorni)

Tempi così rapidi confermano la bontà dell’intuizione dei nostri viticoltori e del gioco di squadra portato avanti tutti i livelli. (Il Nuovo Terraglio)

Per una competizione commerciale che sarà giocata sui numeri piuttosto che sulla qualità e il fascino, prerogative – bisogna dirlo – proprie di spumanti classici come il Trento DOC. Il Trento DOC aveva appena chiuso un 2019 in gran spolvero. (il Dolomiti)

Mi congratulo con tutti i protagonisti di questa partita e con tutti coloro che hanno dato il loro apporto in impegno professionale e passione”. (LEGGI). “L’assemblea dei produttori ha varato la delibera di proposta esattamente un anno fa – aggiunge il Governatore -. (Agricultura.it)

Il Consorzio di tutela aveva deciso la modifica del discilinare lo scorso anno. Il nome deciso dal Consorzio di tutela del Prosecco Doc per il nuovo vino è "Prosecco spumante rosé millesimato" e si prevede che potrà contenere dal 10% al 15% di Pinot Nero vinificato in rosso. (Federvini)

Sgombra il campo Giorgio Polegato presidente della Consulta del vino di Coldiretti Veneto che dalle pagine dei giornali apprende l’idea di inscatolare le bollicine più famose del mondo con la scusa di declassare il prodotto come vino da tavola. (askanews)