Ilaria Salis, Nordio contro il padre Roberto: "Preferibilmente in silenzio"

Liberoquotidiano.it INTERNO

"Il nostro governo ha fatto e farà il possibile per far mitigare le condizioni di detenzione. Per il resto continueremo a lavorare, preferibilmente in silenzio": il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha risposto così alle parole del papà di Ilaria Salis, ieri ospite di Corrado Formigli a Piazzapulita su La7. L'uomo infatti ha detto che il governo dovrebbe scusarsi con sua figlia. La Salis, 39 anni, è detenuta in Ungheria da oltre un anno con l'accusa di aver partecipato al pestaggio di due estremisti di destra durante una manifestazione a Budapest (Liberoquotidiano.it)

La notizia riportata su altri giornali

Lo ha deciso la Corte d'Appello di Milano, che ha accolto la richiesta della Procura generale e dei difensori basata tra gli altri elementi sul "principio di proporzionalità della pena" perché per il reato contestato il giovane rischia, in Ungheria, una condanna da 5 a 16 anni di carcere. (IL GIORNO)

Lo ha deciso la Quinta Corte d'Appello di Milano (la sezione specializzata in procedure di estradizione) accogliendo la richiesta formulata dal sostituto procuratore generale Cuno Tarfusser e dell'avvocato Mauro Straini, difensore del 23enne. (IL GIORNO)

A notarla per primo è Christian Raimo, il movimentista di sinistra che si presenta come il difensore unico dell'antifascismo. Uno che, per inciso, pochi minuti dopo avrebbe detto: "Io insegno a scuola e penso che sia giusto picchiare i nazifascisti", a proposito del caso di Ilaria Salis che proprio per l'accusa di aver partecipato al pestaggio di un esponente di estrema destra in strada a Budapest è in carcere in Ungheria da 13 mesi. (Liberoquotidiano.it)

Significa che in 13 mesi il governo italiano non ha fatto nulla di concreto per sottrarla a condizioni inumane e degradanti. Ilaria Cucchi (Alleanza verdi-sinistra) è appena tornata da Budapest, dove ha potuto constatare di persona il trattamento che l’Ungheria di Orbán continua a riservare a Ilaria Salis (Il Manifesto)

«I nostri ministri non hanno fatto una bella figura e il governo italiano dovrebbe fare un esame di coscienza». Per Salis il governo italiano «può e deve fare qualcosa», almeno contro le catene che «non dipendono dal giudice ma dal sistema carcerario, mia figlia non deve essere trattata come un cane». (L'Unione Sarda.it)

" Oggi abbiamo avuto due violazioni importanti, Ilaria è stata riportata in tribunale con le catene e poi hanno rifiutato i domiciliari nonostante avessimo fatto tutto quello che ci aveva chiesto di fare il ministero della Giustizia ", ha dichiarato il padre dell'imputata in collegamento dall'aeroporto Budapest con Piazza Pulita su La7 (ilGiornale.it)