Covid-19, Istat: shock senza precedenti storici, difficile stima

Il Messaggero ECONOMIA

La riduzione dei consumi determinerebbe una contrazione del valore aggiunto dellnel primo scenario e del 4,5% nel secondo.

Un'impresa su due, dunque, ha fermato l'attività.

Il lockdown delle attività produttive, si legge, "derivanti dall'emergenza sanitaria, generando un crollo della fiducia diDue gliproposti dall'Istat: il primo in cui la chiusura delle attività sarebbe limitata ai mesi di; l'altro in cui la chiusura si estenderebbe fino aNel primo caso la riduzione dei consumi sarebbe pari alsu base annua mentre nel secondo al. (Il Messaggero)

Su altri media

Particolarmente penalizzate sono le famiglie del Mezzogiorno dove 4 su 10 non hanno pc o tablet. Viceversa, nelle regioni del Nord, la proporzione di famiglie con almeno un computer in casa è maggiore. (Fanpage.it)

Nel Nord, inoltre, la quota di famiglie in cui ogni componente possiede un pc si attesta oltre il 26,3%. Si veda il caso di Trento, Bolzano e in Lombardia, dove oltre il 70% delle famiglie possiede un pc, e la quota supera il 70% anche nel Lazio. (Il Primato Nazionale)

Secondo l'Istat, a seguito delle misure di sospensione imposte dal governo, sono sospese le attività di 2,2 milioni di imprese (il 49% del totale, il 65% nel caso delle imprese esportatrici), con un'occupazione di 7,4 milioni di addetti (44,3%) di cui 4,9 milioni di dipendenti (il 42,1%). (TUTTO mercato WEB)

Nel Nord, inoltre, la quota di famiglie in cui tutti i componenti hanno un pc sale al 26,3%. Al contrario, nelle regioni del Nord la proporzione di famiglie con almeno un computer in casa è maggiore. (AGI - Agenzia Italia)

Lo rileva l’Istat nella ricerca “Spazi in casa e disponibilità di computer per bambini e ragazzi”. In particolare a Trento, Bolzano e in Lombardia oltre il 70% delle famiglie possiede un computer, e la quota supera il 70% anche nel Lazio. (Salernonotizie.it)

Rispetto alla dimensione del comune, la percentuale più alta di famiglie senza computer si osserva nei comuni di piccole dimensioni (39,9% in quelli fino a 2.000 abitanti), la più bassa nelle aree metropolitane (28,5%). (il Fatto Nisseno)