Confagricoltura Emilia R.: contenimento cinghiali fermo per mancanza delle attrezzature - BigHunter

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Confagricoltura Emilia Romagna denuncia un nulla di fatto sul contenimento della PSA nelle zone di restrizione del piacentino. L'ordinanza del Commissario non si può applicare - scrive - perchè mancano le attrezzature necessarie. L'associazione ha scritto alla Regione formulando precise richieste di intervento. "Gli Ambiti territoriali di caccia-ATC lamentano l’impossibilità a procedere con l’abbattimento dei cinghiali perché non sono presenti stabilimenti di trasformazione in zona I e II come previsto nell’ordinanza (art. (BigHunter)

La notizia riportata su altre testate

Si continua ad assistere ad un’espansione del virus nel nord-ovest, con l’allargamento delle zone soggette a restrizione in provincia di Milano a causa di ulteriori casi di positività all’interno del Parco del Ticino, e in provincia di Parma, a seguito dell’avanzare della malattia verso est, con l’interessamento, ultimo in ordine di tempo, del comune di Borgo Val di Taro. (Agenzia askanews)

L’associazione Pro cinghiale Calabria, lo scorso 12 marzo, ha partecipato all’incontro tra il dirigente del settore Sanità veterinaria della Regione, Giorgio Piraino, e i sindaci dei comuni inseriti nella Zona di restrizione 2 per la… (Il Reggino)

L’ultimo caso è di pochi giorni fa, a Calamandrana e va ad aggiungersi agli altri 12 già trovati nei mesi scorsi: 4 a Quaranti, 4 a Castel Rocchero, 3 a Mombaruzzo e 1 a Castelletto Molina. (La Nuova Provincia - Asti)

Per il ministro dell'Agricoltura si tratta di una vera e propria "guerra contro questa patologia che mette in ginocchio gli allevamenti" BOLOGNA – “Dobbiamo sensibilizzare l’Europa che questa è una pandemia che va affrontata in termini generali evitando che alcune nazioni si avvantaggino dal blocco del mercato di altre. (Dire)

Cinghiali malati nel Parco del Ticino e in provincia di Parma: s’allarga la zona di restrizione per la peste suina africana. (Caccia Magazine)

Formalmente, il provvedimento sarà giustificato dall'innalzamento dell'allerta per la diffusione della peste suina africana, virus che se si diffonde tra i capi allevati (magari usando come vettore un animale selvatico) rischia di mandare all'aria il comparto del prosciutto. (ilgazzettino.it)