Intervista Acerbi al Corriere della Sera: "Il razzismo non è un presunto insulto, il mio idolo era George Weah"

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Il difensore dell'Inter parla per la prima volta dopo l'assoluzione per il caso Juan Jesus: "Su di me accanimento, come se avessi ammazzato qualcuno". Sono passati tre giorni dalla sentenza del Giudice Sportivo Mastrandrea. Dopo il supplemento di indagini da parte della Procura FIGC, Francesco Acerbi è stato assolto per mancanza di prove in seguito all’accusa di insulti razzisti nei confronti di Juan Jesus nel secondo tempo ella sfida tra Inter e Napoli, gara disputata il 17 marzo scorso a San Siro e valida per la 29ª giornata di Serie A (Goal Italia)

La notizia riportata su altri giornali

Beppe Marotta e il legale del club Angelo Capellini, mentre il brasiliano ha voluto compiere questo percorso da solo, appoggiandosi solo al suo agente Roberto Calenda e senza ritenere necessaria l'assistenza di un avvocato del Napoli (Fcinternews.it)

Fortuna Autiero, giornalista, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni della testata giornalistica AreaNapoli.it. (AreaNapoli.it)

foto di Giacomo Morini TuttoNapoli.net (Tutto Napoli)

Zé Maria: "Non andai all'Hellas Verona perché non mi volevano per il colore della mia pelle" (TUTTO mercato WEB)

Il tecnico del primo scudetto tornò alla guida del ‘Ciuccio’ nel novembre ’92 e l’estate successiva scelse Marcello Lippi come suo successore. Il viareggino giunse nel capoluogo campano dopo aver sfiorato la qualificazione in Coppa Uefa con gli orobici e da Bergamo portò Roberto Bordin. (Terzo Tempo Napoli)

Francesco Acerbi, difensore dell'Inter, si è così espresso al Corriere della Sera sulla vicenda con Juan Jesus. «Ma questa non è lotta contro il razzismo, non c’è stato nessun razzismo in campo e io non sono una persona razzista: il mio idolo era George Weah e quando mi fu trovato il tumore ricevetti una telefonata a sorpresa da lui che ancora oggi mi emoziona». (Milan News)