Salis, il legale Eugenio Losco dopo l’udienza: “Il trattamento riservato a Ilaria è inaccettabile”

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“Non penso che in Ungheria ci possa essere un trattamento diverso da quello che abbiamo visto e penso che questo sia assolutamente inaccettabile per l’Italia”. È quanto ha detto l’avvocato Eugenio Losco, al termine dell’udienza in cui è stata negata la detenzione domiciliare alla sua assistita, Ilaria Salis, la 39enne docente milanese da 13 mesi in carcere a Budapest con l’accusa di aver aggredito tre militanti di estrema destra (Il Fatto Quotidiano)

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ROMA (ITALPRESS) – A Budapest il giudice ha respinto l’istanza di Ilaria Salis per ottenere gli arresti domiciliari. La donna, detenuta in Ungheria con l’accusa di aver aggredito due militanti neonazisti, è arrivata stamani in Aula al Tribunale di Budapest per un’udienza, ancora in manette e catene, come era avvenuto a gennaio. (Quotidiano del Sud)

Al processo c'erano sette parlamentari, nessuno della maggioranza". "Non so più cosa farne degli appelli al governo italiano", ha detto fra ancora Salis. (Gazzetta di Parma)

Significa che in 13 mesi il governo italiano non ha fatto nulla di concreto per sottrarla a condizioni inumane e degradanti. Ilaria Cucchi (Alleanza verdi-sinistra) è appena tornata da Budapest, dove ha potuto constatare di persona il trattamento che l’Ungheria di Orbán continua a riservare a Ilaria Salis (Il Manifesto)

" Oggi abbiamo avuto due violazioni importanti, Ilaria è stata riportata in tribunale con le catene e poi hanno rifiutato i domiciliari nonostante avessimo fatto tutto quello che ci aveva chiesto di fare il ministero della Giustizia ", ha dichiarato il padre dell'imputata in collegamento dall'aeroporto Budapest con Piazza Pulita su La7. (ilGiornale.it)

Negati i domiciliari a Ilaria Salis, che ricompare in aula in catene. Schlein: "Uno schiaffo all'Italia". (Repubblica TV)

A notarla per primo è Christian Raimo, il movimentista di sinistra che si presenta come il difensore unico dell'antifascismo. Uno che, per inciso, pochi minuti dopo avrebbe detto: "Io insegno a scuola e penso che sia giusto picchiare i nazifascisti", a proposito del caso di Ilaria Salis che proprio per l'accusa di aver partecipato al pestaggio di un esponente di estrema destra in strada a Budapest è in carcere in Ungheria da 13 mesi. (Liberoquotidiano.it)