«Povero lavoro vuol dire povero paese, invertire la rotta è possibile». Le proposte delle Acli Avellino

Orticalab INTERNO

Celebriamo il Primo Maggio, a fianco di CGIL, CISL e UIL, invocando la Pace e pensando innanzitutto a chi sta peggio e, tra questi, in particolare alle vittime della sempre più diffusa guerra globale a pezzi, a tante persone e famiglie che fuggono da conflitti, dittature e miseria. Il lavoro spesso non dà più abbastanza per vivere né a chi lavora (soprattutto a giovani e donne, ma non solo) né al Paese. (Orticalab)

Ne parlano anche altri giornali

LECCE – Se usciamo fuori dalla lettura retorica dei dati, che considerano occupato nell’anno anche chi lavora per 600 euro al mese con “contratti bugiardi”, quelli che troppo spesso troviamo al sud (tipo commessa inquadrata part-time per lavoro di facchinaggio, che però lavora full-time), nel giorno della Festa del Lavoro c’è ben poco da festeggiare. (Corriere Salentino)

Insieme all’assenza di welfare sociale si è giunti a una bassa occupazione femminile e, irrimediabilmente, al declino demografico. Siamo in un circolo vizioso dove l’impoverirsi del lavoro alimenta e subisce a sua volta l’impoverimento dell’economia, del welfare e il declino demografico, con un calo previsto, in 6 anni, di 1 milione di persone in età da lavoro. (Vita)

I problemi atavici del nostro mercato del lavoro non si risolvono con un bonus di 100 euro una tantum annunciato alla vigilia del 1° maggio, Festa dei lavoratori. Dalle paghe da fame al mismatch tra domanda e offerta, ecco dove (e come) bisogna intervenire per cambiare rotta. (LA NOTIZIA)

Al netto della situazione di Stellantis e del suo indotto, prima di questo aprile terribile fra cassa integrazione e stop alla produzione, i dati di Unioncamere e ministero del Lavoro dicevano che in Piemonte le assunzioni erano tornate a salire e che ben il 31% dei nuovi contratti è a tempo indeterminato. (Torino Cronaca)

Rispetto al 2019 c’è una positiva crescita dei posti di lavoro, + 700.000, che però risulta bassa se si considera l’ingente aumento della spesa pubblica per rilanciare l’economia e l’occupazione: rispetto al 2019 nel solo 2023 la spesa pubblica senza interessi è stata maggiore di circa 157 miliardi, ossia il costo di oltre 4 milioni di stipendi medi a tempo pieno. (ondanews)

Leggi tutta la notizia Ieri Primo Maggio, Festa dei Lavoratori, in Italia e andato tutto come da copione, salvo contrattempi non rilevanti, messi in conto tra le varie e eventuali. (Virgilio)