La ripresa economica della Cina sta iniziando a perdere vigore

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Non siamo gli unici i cui propositi per il nuovo anno non sono sopravvissuti alla primavera: dopo un’esplosione di attività all’inizio del 2023, la ripresa economica della Cina sta perdendo vigore. Certo, le vendite al dettaglio di aprile sono aumentate del 18,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, il più grande incremento in oltre due anni. Ma questa impennata è stata in parte dovuta alla chiusura di Shanghai dell’anno scorso, e i numeri sono ancora inferiori alle speranze degli economisti. (Economy Magazine)

La notizia riportata su altre testate

Lo yuan offshore è sceso dello 0,4% a 7,1160 rispetto al dollaro, indicando una debolezza del sentimento estero nei confronti della valuta cinese. L’indice del dollaro e i futures sul dollaro hanno guadagnato circa lo 0,2% ciascuno, scambiando vicino ai massimi di 10 settimane toccati lunedì (Periodico Daily)

In un contesto economico estremamente complesso come quello attuale delle borse occidentali, alcuni esperti ritenevano che la Cina potesse essere un Paese interessante in cui investire, capace di contribuire al riequilibrio economico globale. (Money.it)

Mercati travolti dalla Cina oggi: il dragone sta trascinando le Borse in rosso dopo nuovi dati macroeconomici poco convincenti sulla tanto attesa crescita dopo il blocco Covid. (Money.it)

I dati macroeconomici cinesi di quest’anno sono stati però complessivamente deludenti, soprattutto se si considera che il primo trimestre del 2023 avrebbe dovuto realizzare la forte domanda repressa a causa delle chiusure del 2022. (Bluerating.com)

Secondo quanto riportato da Vito Lops per Il Sole24Ore, nei primi mesi del 2023 la Cina avrebbe visto i listini prima salire e poi scendere di una quota - il 20% - che ha finito con l'azzerare i guadagni. (SoldiOnline.it)

I dati dipingono una perdita di slancio, condita dal crescente rischio di deflazione, il mostro opposto (e per certi versi peggiore) di quell’inflazione “appiccicosa” che stanno fronteggiando Stati Uniti ed Eurozona (Il Sole 24 ORE)