Def, la Corte dei Conti: la gestione dei conti pubblici sarà difficile

Agenzia askanews ECONOMIA

Roma, 22 apr. – “La gestione della finanza pubblica continuerà ad essere difficile”. Lo afferma la Corte dei Conti nell’audizione sul Def presso le Commissioni bilancio di Camera e Senato.“Risulterà impegnativo trovare le risorse per far fronte ai fabbisogni per le ‘politiche invariate'”, hanno sottolineato i magistrati contabili. Le politiche invariate comprendono anche il taglio del cuneo contributivo e l’Irpef a tre aliquote. (Agenzia askanews)

La notizia riportata su altri giornali

Roma, 23 apr. - Il Pd contesta "fortemente" sia il decreto Pnrr che il Def e annuncia battaglia in aula. Lo ha detto il capogruppo al Senato Francesco Boccia, al termine di una conferenza stampa. "Ci apprestiamo a votare due provvedimenti che contestiamo fortemente: il Pnrr - che ha all'interno misure che non c'entrano nulla col Pnrr - e il Def che è trasparente, invisibile". (Il Sole 24 ORE)

Roma, 23 apr. Il Pd contesta "fortemente" sia il decreto Pnrr che il Def e annuncia battaglia in aula. (il Dolomiti)

Si tratta di armonizzare le reti infrastrutturali per un’intermodalità virtuosa”. Così Dario Lo Bosco, presidente di Rfi, a margine dell’incontro ‘Zes unica, una grande opportunità per il Mezzogiorno?’ organizzato a Palermo dalla Fondazione Magna Grecia. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

“L’assenza nel Def del quadro programmatorio ha l’evidente obiettivo di far conoscere le ‘cattive notizie’ solo dopo le elezioni europee: un grave vulnus democratico, perché i cittadini hanno il diritto di votare a ragion veduta, e non ignorando le decisioni che li riguarderanno. (Avanti Online)

(Adnkronos) – Si è svolto a Palermo il convegno ‘Zes unica: una grande opportunità per il Mezzogiorno?’, organizzato dalla Fondazione Magna Grecia e dedicato al dibattito sulle opportunità di sviluppo e le criticità della riforma sulla Zona economica speciale unica. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

“Secondo il Governo – dice Gennari – il Pil a fine 2024 dovrebbe crescere dell’1%, ma gli studi di Confcommercio solitamente molto precisi ci dicono che invece potrebbe essere dello 0,9%. Sulla carta la differenza dello 0,1% potrebbe risultare insignificante, ma non è così. (IlGiunco.net)