Fiat 500, il 4 luglio significa rivoluzione

FormulaPassion.it ECONOMIA

L’arrivo della Fiat 500 diede impulso all’azienda e ad una città, Torino, che divenne il vero e proprio motore del settore auto italiano.

Il 4 luglio è una data che è legata a doppio filo alla storia di Fiat 500.

Un compleanno speciale dunque per Fiat 500, pronta a nuove sfide e a nuovi orizzonti, dando la scossa al mercato.

E finalmente arriviamo al 2020, al 4 luglio 2020: Fiat 500 si prepara ad una nuova rinascita, la terza. (FormulaPassion.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La prima serie esclusiva, prodotta in 500 esemplari, sarà seguita da una versione normale distribuita su larga scala. La vettura a zero emissioni è infatti stata presentata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da una delegazione di FCA: erano presenti il Presidente John Elkann, il Responsabile delle attività europee Pietro Gorlier e il Presidente Fiat Brand Global, Olivier Francois. (Sport Mediaset)

Probabilmente l’intera gamma della nuova Fiat 500 elettrica sarà disponibile ad ottobre. I 63 anni della Fiat 500 vengono celebrati dai luoghi storici che l’hanno vista nascere. (Motori News)

Si è partiti ai primi di marzo con “la Prima” cabrio – edizione numerata, con 500 pezzi per il mercato italiano. E naturalmente è al lordo degli incentivi statali, di 6 o 4 mila euro, a seconda che si debba o meno rottamare una vecchia auto. (Vaielettrico.it)

L’area dedicata alla storia è un vero e proprio diario dei ricordi che raccoglie interviste, spot, eventi e riconoscimenti che hanno reso la Fiat 500 famosa in tutto il mondo. (Ruoteclassiche)

Nasceva il 4 luglio 1957 la prima Fiat 500 prodotta a Mirafiori. Con la Nuova 500 debutta la Fiat App per smartphone (già scaricabile in versione demo sugli store di Apple e Google). (La Gazzetta dello Sport)

Le dimensioni compatte (2,97 metri di lunghezza, 470 kg di peso, 184 cm di passo), il piccolo motore (inizialmente 479 cc per 13 cavalli CUNA a 4.000 giri al minuto) e le prestazioni tranquille (velocità massima di 85 km/h, 55,2 secondi sul chilometro con partenza da fermo) ne facevano un prodotto per tutti, anche se il prezzo non era contenutissimo (465 mila lire, quando lo stipendio mensile di un’operaio specializzato si aggirava sulle 50 mila lire al mese). (Corriere della Sera)