VERSO LA BIENNALE DI VENEZIA | Guerra, profughi, distruzione: come la Biennale riflette la nostra epoca

La Biennale è spesso specchio di guerre e tensioni geopolitiche, anche in virtù della sua struttura centenaria, a lungo criticata come anacronistica, con padiglioni nazionali. Prima della scorsa Biennale, gli artisti e il curatore scelti per il Padiglione della Russia si sono ritirati dopo l’invasione dell’Ucraina. In un’epoca in cui la guerra è una realtà quotidiana per milioni di persone, non sorprende che il conflitto sia un tema ricorrente anche in questa edizione. (Il giornale dell'Arte)

Ne parlano anche altre fonti

Il Padiglione Israele della 60ma Biennale d’Arte di Venezia rimarrà chiuso, «fino a quando non sarà raggiunto accordo per il cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi». Il governo israeliano non sarebbe stato informato della scelta di chiudere il Padiglione. (ExibArt)

La decisione del curatore e dell'artista, Ruth Patir, non è quella di cancellare l'esibizione, «ma è una scelta di solidarietà con le famiglie degli ostaggi e la grande comunità di Israele che chiede un cambiamento». (La Nuova Venezia)

Colpo di scen… VENEZIA – Sul vetro è attaccato un cartello: «L’artista e le curatrici del padiglione israeliano apriranno la mostra quando saranno raggiunti il cessate il fuoco e un accordo sugli ostaggi». (la Repubblica)

ROMA – “L’artista e i curatori del padiglione di Israele apriranno l’esibizione quando sarà raggiunto un accordo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi”. L'artista isaraeliana Ruth Patir ha deciso di chiudere temporaneamente l'accesso al padiglione di Israele nel momento in cui era prevista la sua esibizione. (Dire)

La decisione del curatore e dell'artista Ruth Patir non è quella di cancellare l'esposizione “ma una scelta di solidarietà con le famiglie degli ostaggi e la grande comunità di Israele che chiede un cambiamento”. (Adnkronos)

(Adnkronos) – Il padiglione di Israele alla Biennale Arte di Venezia, che doveva aprire oggi, resterà chiuso “fino a che non sarà pattuito un cessate il fuoco e non saranno liberati gli ostaggi” sequestrati da Hamas lo scorso 7 ottobre. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)