Torino candidata per ospitare la fabbrica di Intel

Mole24 ECONOMIA

Almeno per la sua superficie, perché Torino sarebbe sede delle attività “back end”, assieme ad altri sei stabilimenti.

Torino sarebbe candidata ad ospitare una delle fabbriche Intel.

Tempo di lettura: < 1 minuto. Anche Torino è candidata ad ospitare una fabbrica Intel .

Ci sono infatti numerose imprese che potrebbero attingere dalla produzione di Intel, come anche il campo della ricerca applicata

È già pronto infatti il dossier per proporre a Intel l’insediamento di una fabbrica di imballaggio avanzato di microchip in Italia (Mole24)

La notizia riportata su altri giornali

La proposta che sarà presentata a Intel per l’insediamento di una fabbrica di imballaggio avanzato di microchip in Italia, che dialoghi con uno stabilimento già previsto a Dresda in Germania. L’unica alternativa – fermo restando che per le prime due servirebbero precisi “accordi di programma” con le autorità locali – sarebbe l’intera fabbrica Stellantis. (Cronaca Qui)

Il fatturato è stato pari a 18,1 miliardi inferiore ai 18,2 miliardi stimati dal consensus per colpa - ha spiegato Intel - del calo delle vendite a causa della carenza di chip. (ilmessaggero.it)

Intel è pronta a lanciare la sua nuova serie di CPU desktop Alder Lake a 10 nm il mese prossimo, mentre per il 2022 sono attese le prime GPU DG2 per dispositivi mobili e desktop con il marchio Arc Alchemist (PC-Gaming.it)

La stima per l’intero anno fiscale è di 77,7 miliardi di dollari di ricavi Pubblicato il 22 ottobre 2021 da Redazione. I data center e l’Internet of Things sono i due motori che fanno correre, attualmente, il business di Intel (ictBusiness)

La carenza di chipset sta facendo più danni del previsto. Il CEO di Intel Pat Gelsinger ha avvertito che la carenza globale di chip probabilmente durerà ancora per molto. La dichiarazione è stata rilasciata alla CNBC nella tarda serata di giovedì in vista dei risultati finanziari del terzo trimestre 2021 di Intel. (Telefonino.net)

I programmi dell’Europa. In questi piani si sostanzia la terza via dell’Europa per rafforzare l’autonomia di fronte ai colossi asiatici e americani che stanno investendo fortemente nel settore. Ma poi la situazione è cambiata: diverse potenze asiatiche hanno deciso di scommettere su questo settore e oggi in Asia orientale è concentrato circa l’80% della produzione mondiale di chip (Corriere Quotidiano)