La libreria "Liber.MenTE" ospita la casa editrice Il Filo

Venerdì 29 febbraio 2008, alle ore 18, la libreria "Liber.MenTE" di Roma (via del Pellegrino, 94) ospiterà le Nuove Voci della casa editrice Il Filo.
, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Venerdì 29 febbraio 2008, alle ore 18, la libreria "Liber.MenTE" di Roma (via del Pellegrino, 94) ospiterà le Nuove Voci della casa editrice Il Filo. Un viaggio tra le opere di autori esordienti: "Dodici racconti dalle Alpi al Circeo" di Luca Bellardini, "Un sogno di... vino" di Vito Cairo, "Rockocò" di Cristina Cravotta e "Polvere di matita" di Giulia Di Dato.

 

"Dodici racconti dalle Alpi al Circeo" (Edizioni Il Filo), Luca Bellardini Viaggi che si raccontano. La natura e i paesaggi del Nord e del Centro Italia esaltati in questi brevi e preziosi racconti, dove l'attenzione per gli scenari suggestivi e incantevoli del nostro Paese e per la loro storia e i loro miti si sposa a uno sguardo attento e sensibile verso le persone, le loro emozioni, le loro vite. Amici, famiglie, giovani coppie, bambini e il loro sguardo stupito, commosso, gioioso per la tanta bellezza intorno. Visi, storie, pensieri, parentesi di vita si ritrovano nelle parole di questo giovanissimo scrittore che sa affiancare richiami letterari colti e raffinati a conoscenze profonde dei luoghi descritti e narrati con contemporanea eleganza e semplicità. Un'esaltazione della Natura, che si fa incanto, che si fa armonia, che si fa meraviglia.

 

"Un sogno di... vino" (Edizioni Il Filo), Vito Cairo Martino Astemio. Per un appassionato di vini è un nome che può sembrare una condanna, ma la passione nasce e cresce insieme alla voglia di documentarsi, ricercare nozioni tecniche, raggiungerne l'anima, per meglio capire che cos'è il vino, il sacro testimone della storia dell'uomo e del suo legame con la terra. E per questo Martino parte per un viaggio alla scoperta di terre. Proprio sul treno incontra un anziano uomo, mandato forse dal destino, che sembra parlargli di lui. Decide di seguirlo e Dionisio, questo il suo nome, gli racconta una storia troppo incredibile e troppo più grande di lui, di fronte alla quale Martino è chiamato a spendersi per aiutarlo. Un sogno che mette l'accento su valori che giorno dopo giorno diventano sempre più rari, l'amicizia è la salvaguardia di tutto ciò che è speciale nella vita: il darsi senza necessariamente chiedere nulla in cambio. L'impresa è soprattutto quella di far diventare grande un vino, anche se si ha a disposizione qualcosa di semplice. Non piegandosi mai a compromessi, ma lottando sempre per un unico scopo, la valorizzazione dei propri ideali e di un territorio che potrebbe realmente dare, con quel vino, più di quanto oggi non abbia dato.

 

"Rockocò", (Edizioni Il Filo) Cristina Cravotta In "Rockocò" Cristina Cravotta sceglie un tono prevalentemente narrativo dove l'incanto della forma poetica è affidato all'ingegnoso e originale susseguirsi delle immagini evocate, più che al ricorso a stilemi formali tradizionali. Il riferimento alle proprie vicende di vita vissuta, trasfigurate nella rilettura musicale delle parole, è costante. Sorprendentemente, forse, dato il carattere tendenzialmente iconoclasta e anticonvenzionale della raccolta, al tema amoroso e sensuale, ed all'incontro con anonimi amanti sono dedicate pagine brevi ma significative. (...) La realtà di una poesia aulica è dissipata dalla mediocrità dei tempi moderni, caratterizzati da un progresso che rende la parola, quindi la creazione artistica, un prodotto meccanizzato. La giovane autrice impronta la sua produzione ad una nota di scetticismo che è il sintomo di una sfiducia nei confronti del futuro, soprattutto, sfiducia nei confronti degli anonimi interlocutori che popolano il "buco pieno di luci / Ululante di vanità e offuscato / Dalla demagogia politica" ("Banalità industriali") che è il suo mondo e l'oggetto privilegiato della sua indagine. (dalla prefazione)

 

"Polvere di matita", (Edizioni Il Filo) Giulia Di Dato Il prezzo dell'amore è l'abbandono. Intorno a questa ipostasi Giulia Di Dato costruisce un teorema perfetto fatto di debite premesse e logici corollari. Protagonisti di tale assioma il Messere e lei, che non ha neppure un nome, ma è solo il pallido riflesso del suo signore. Lei lo cerca seguendo il bianconiglio, nel regno magico e terribile di Alice, superando prove a volte anche durissime e mettendosi continuamente in gioco, ma ciò che troverà non sarà il suo Messere... In un turbine di sensualità e odio, di corpo e mente che si fondono e si alternano, Giulia Di Dato ci porta alla scoperta dei recessi dell'animo femminile.

 

Venerdì 29 febbraio 2008
Libreria "Liber.MenTE"
Via del Pellegrino, 94 – Roma

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