I dati presentati all’ASH 2016 dimostrano l’efficacia elevata e duratura di Imbruvica®▼ (ibrutinib) in cinque anni di trattamento della leucemia linfatica cronica (LLC)

L'89% dei pazienti nello studio, compresi quelli con LLC ad alto rischio, ha risposto alla terapia.Risposte migliori e durature sono state osservate anche in follow-up più estesi dallo studio di fase III RESONATE-2.Questi dati corrispondono agli abstract #2331 e #2343
BEERSE, Belgio, (informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere)

Janssen-Cilag International NV ha annunciato in data odierna i risultati di follow-up più estesi ad oggi relativi a pazienti affetti da leucemia linfatica cronica (LLC) trattati con Imbruvica®(ibrutinib), dimostrando risposte elevate e durature per cinque anni.1 Questi dati aggiornati di fase 1b/2 hanno dimostrato un tasso di risposta complessiva (Overall Response Rate, ORR) dell’89%2 compresi pazienti con mutazioni genetiche associate a scarsi risultati. Una risposta completa (Complete Response, CR) è stata osservata nel 29% dei pazienti trattati nell’ambito della prima linea.2 La sopravvivenza libera da progressione (Progression-Free Survival, PFS) è migliorata avviando prima la terapia in pazienti non trattati in precedenza (Treatment Naïve, TN) e in pazienti recidivanti/refrattari (r/r).2 Questi dati (abstract #2331) sono stati illustrati sabato 3 dicembre con una presentazione orale2 nell'ambito del 58th Annual American Society of Hematology (ASH) Meeting and Exposition svoltosi a San Diego, CA.

Ulteriori risultati di follow-up provenienti dallo studio clinico di fase III RESONATE-2 in pazienti con LLC trattati con ibrutinib per 29 mesi sono stati presentati sabato (abstract #2343). Ibrutinib, un inibitore della tirosin-chinasi di Bruton (BTK) di prima classe, è sviluppato congiuntamente da Cilag GmbH International (una società del gruppo Janssen) e da Pharmacyclics/AbbVie. Le filiali di Janssen commercializzano ibrutinib nell’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) e nel resto del mondo, ad eccezione degli Stati Uniti, dove il ritrovato è commercializzato congiuntamente da entrambe le società.

“Questi risultati a lungo termine hanno dimostrato che ibrutinib può aiutare i pazienti a mantenere la leucemia linfatica cronica in remissione completa o parziale per un periodo esteso di tempo, fino a cinque anni, senza chemioterapia”, ha spiegato Susan O’Brien, M.D., Associate Director for Clinical Science, Chao Family Comprehensive Cancer Center presso UC Irvine Health, Medical Director, Sue and Ralph Stern Center for Clinical Trials & Research, nonché ricercatrice e presentatrice degli studi clinici PCYC-1102 e PCYC-1103.* “Questi dati indicano inoltre che il periodo libero da progressione della malattia è più esteso per i pazienti quando il trattamento con ibrutinib viene avviato prima possibile nel corso della malattia.”

Abstract #233: Five-Year Experience With Single-Agent Ibrutinib In Patients With Previously Untreated And Relapsed/Refractory Chronic Lymphocytic Leukaemia (Esperienza di cinque anni con ibrutinib in monoterapia in pazienti con leucemia linfatica cronica recidivata/refrattaria non trattati in precedenza)1,2

In questi studi (PCYC-1102 e PCYC-1103), con cinque anni di follow-up, l'ORR nei pazienti trattati con ibrutinib è stato dell'89%,2 con 14% dei pazienti che ottenevano risposte complete (CR)2 [ORR dell'87% con 29% di CR in pazienti TN (n=31) e ORR dell'89% ORR con 10% di CR in pazienti r/r (n=101)].2 La durata mediana dello studio è stata di 62 mesi (1-67) per i pazienti TN2 e 49 mesi (1-67) per i pazienti r/r.2 La sopravvivenza complessiva (Overall Survival, OS) a cinque anni è stata pari al 92% per i pazienti TN e al 57% per i pazienti r/r, con un tasso PFS rispettivamente del 92% e del 43%.2 L’OS mediana e la durata mediana della risposta (Duration of Response, DOR) non sono state raggiunte. La PFS mediana non è stata raggiunta nei pazienti TN ed è stata di 52 mesi per i pazienti r/r.2

I risultati sono stati coerenti nei pazienti r/r con LLC ad alto rischio e fattori di rischio tradizionalmente associati a risultati scarsi4 compresi quelli con delezione 11q (del 11q; n=28), delezione 13q (del 13q; n=13), delezione 17p (del 17p; n=34) e regione variabile delle catene pesanti delle immunoglobuline (IGHV) immutata (n=79).2 La PFS mediana era di 55 mesi (31-NE) per i pazienti con del 11q, 26 mesi (95% CI, 18-37) per i pazienti con del 17p, 43 mesi (95% CI, 32-non calcolabile) per i pazienti con IGHV immutato, e non è stata raggiunta per i pazienti con del 13q.2 I risultati hanno indicato che PFS e OS erano maggiori quando la terapia con ibrutinib veniva avviata prima.2 La PFS mediana non è stata raggiunta nei pazienti TN2 ed è stata di 63 mesi per i pazienti r/r che avevano già ricevuto uno o 2 regimi,2 59 mesi per i pazienti che avevano già ricevuto tre regimi,2 e 39 mesi per quanti avevano già ricevuto quattro o più regimi.2

“L’evidenza definitiva a supporto dei benefici di ibrutinib per i paizenti continua a crescere, e questi dati provenienti da un periodo più esteso di cinque anni di trattamento della LLC offrono importanti rassicurazioni sull’effetto duraturo ottenibile con ibrutinib nel tempo”, ha dichiarato Jane Griffiths, presidente del gruppo Janssen per l’Europa, Medio Oriente e Africa. “Siamo così entusiasti di cambiare lo scenario terapeutico e il significato della diagnosi per i pazienti con LLC, grazie a questi miglioramenti clinicamente significativi”.

Non sono emersi nuovi dati di sicurezza dallo studio.2 L’insorgenza della maggior parte di eventi avversi emergenti dal trattamento (Treatment-Emergent Adverse Events, TEAE) di grado tre o superiore fra i pazienti è stata più elevata durante il primo anno ed è diminuita nel tempo. Gli eventi avversi (EA) più frequenti sono stati ipertensione (26%), polmonite (22%), neutropenia (17%) e fibrillazione atriale (9%).2

Lo studio clinico di Fase 1b/2 PCYC-1102 ha valutato la sicurezza e l’efficacia della monoterapia a base di ibrutinib in 132 pazienti affetti da LLC: 31 pazienti erano TN: 101 erano r/r.2 I pazienti hanno ricevuto 420 mg o 840 mg una volta al giorno fino alla progressione della malattia o tossicità inaccettabile.2 Fra i pazienti r/r, 34% avevano del 17p, 35% del 11q, 47% avevano del 13q e 78% IGHV immutato.2 L’endpoint primario era la ORR, con endpoint secondari DOR e PFS oltre alla sicurezza. PCYC-1103 è lo studio di estensione a lungo termine. I risultati primari di questo studio clinico sono stati pubblicati in The New England Journal of Medicine nel giugno 20135 e hanno costituito la base dell’approvazione iniziale di ibrutinib per il trattamento della LLC negli Stati Uniti nel febbraio 2014 mediante la designazione di breakthrough therapy (farmaco fortemente innovativo).6

Abstract #234: Updated Efficacy and Safety From The Phase 3 RESONATE-2 Study: Ibrutinib as First-Line Treatment Option in Patients 65 Years and Older With Chronic Lymphocytic Leukaemia (Dati aggiornati di efficacia e sicurezza dallo studio clinico di Fase III RESONATE-2: ibrutinib come opzione terapeutica di prima linea in pazienti di almeno 65 anni di età affetti da leucemia linfatica cronica)3

I risultati aggiornati dello studio pivotale di fase III RESONATE-2 (PCYC-1115) hanno dimostrato che a un follow-up mediano di 29 mesi, ibrutinib ha continato ad avere notevole efficacia come terapia di prima linea nella LLC. Secondo i risultati dello studio, ibrutinib ha ridotto il rischio di progressione o morte dell’88% rispetto a clorambucile, l’agente chemioterapico comunemente impiegato. A 24 mesi, il tasso di PFS era dell'89% per i pazienti trattati con ibrutinib e del 34% per il braccio trattato con clorambucile [HR, 0,121; 95% CI 0,074-0,198; p<0,0001). L’ORR valutato dai ricercatori con questo follow-up più esteso era del 92% con ibrutinib e del 36% con clorambucile; nel braccio trattato con ibrutinib, la CR o CR con recupero incompleto del midollo osseo (Cri) migliorava dal 15% a 24 mesi al 18% con un follow-up più esteso di 29 mesi.

I risultati di sicurezza erano in linea con l’analisi primaria dello studio e riportavano una diminuzione nel tempo della maggior parte degli EA di grado 3 o superiore. La maggior parte degli EA che portavano alla sospensione della terapia si verificava nel primo anno di trattamento. Gli EA più frequenti (≥5%) di grado ≥ 3 erano neutropenia (12%), polmonite (7%), anemia (7%) e ipertensione (5%).

# FINE #

Informazioni su RESONATE-27

RESONATE-2 è uno studio clinico randomizzato, in aperto, multicentrico di fase III in corso sponsorizzato da Pharmacyclics, condotto fra 269 pazienti affetti da LLC di almeno 65 anni di età, non trattati in precedenza, nell'UE, negli Stati Uniti e in altre regioni del mondo. I pazienti sono stati randomizzati per ricevere un dose orale giornaliera di ibrutinib 420 mg fino a progressione della malattia o tossicità inaccettabile, oppure clorambucile nei giorni 1 e 15 di ogni ciclo di 28 giorni, fino a un massimo di 12 cicli. La dose iniziale per clorambucile nel Ciclo 1 era di 0,5 mg/kg, incrementata sulla base della tollerabilità nel Ciclo 2 per incrementi di 0,1 mg/kg fino a un massimo di 0,8 mg/kg. Lo studio ha incontrato il suo endpoint primario, dimostrando un miglioramento della PFS, valutata da un comitato di revisione indipendente (IRC).

I risultati iniziali di RESONATE-2 erano stati presentati in una sessione orale al meeting dell'American Society of Hematology (ASH) nel dicembre 20158 e pubblicati simultaneamente su The New England Journal of Medicine.7

Informazioni su ibrutinib

Ibrutinib è un inibitore della tirosin-chinasi di Bruton (BTK) di prima classe che agisce formando un forte legame covalente con la BTK per bloccare la trasmissione dei segnali di sopravvivenza cellulare all'interno delle cellule B maligne.9 Bloccando la proteina BTK, ibrutinib causa la morte delle cellule tumorali, riducendone il numero. Dimostra anche di rallentare l’aggravarsi della neoplasia.10

Ibrutinib è attualmente approvato in Europa nelle indicazioni seguenti:11

  • Come singolo agente nel trattamento di pazienti adulti con LLC non trattata in precedenza, pazienti adulti con linfoma mantellare (MCL) recidivato o refrattario o pazienti adulti con macroglobulinemia di Waldenström (WM) che hanno ricevuto almeno una precedente terapia, o nel trattamento di prima linea di pazienti per i quali una chemio-immunoterapia non è appropriata.
  • Come agente singolo o in combinazione con bendamustina e rituximab (BR) nel trattamento di pazienti adulti con LLC che hanno ricevuto almeno una terapia in precedenza.

Per maggiori informazioni, consultare il riassunto delle caratteristiche del prodotto ibrutinib.11

Informazioni sulla leucemia linfatica cronica (LLC)

La LLC è una malattia cronica; la sopravvivenza globale mediana varia da 18 mesi a oltre 10 anni, secondo la fase della malattia.12 Col tempo la LLC progredisce nella maggior parte dei pazienti, che si trovano a disporre di un numero sempre minore di opzioni di trattamento. Spesso ai pazienti vengono prescritte più linee terapeutiche, a causa di ricadute della LLC o di resistenza sviluppata ai trattamenti.

Informazioni su Janssen Pharmaceutical Companies

Le società del gruppo Janssen Pharmaceutical Companies di Johnson & Johnson sono impegnate a eliminare le malattie dal mondo: trasformare la vita con nuovi e migliorati metodi per prevenire, intercettare, trattare e curare le malattie è la nostra fonte di ispirazione. Riuniamo le menti migliori e scegliamo i percorsi scientifici più promettenti. Siamo il marchio Janssen. Collaboriamo a livello internazionale per la salute di tutti, in tutto il mondo. Per ulteriori informazioni visitare il sito www.janssen.com. Per le notizie più aggiornate seguiteci su www.twitter.com/janssenEMEA.

Cilag GmbH International, Janssen Biotech, Inc. e Janssen-Cilag International NV appartengono al gruppo Janssen Pharmaceutical Companies di Johnson & Johnson.

Avvertenze relative alle dichiarazioni a carattere previsionale

Il presente comunicato stampa contiene "dichiarazioni a carattere previsionale" secondo la definizione del Private Securities Litigation Reform Act del 1995 relativa allo sviluppo di un prodotto. Si avvisano i lettori di non fare affidamento su tali dichiarazioni a carattere previsionale, che si basano sulle aspettative correnti per eventi futuri. Nel caso in cui le ipotesi di base dovessero rivelarsi imprecise, o si dovessero concretizzare rischi noti o sconosciuti o incertezze, i risultati effettivi potrebbero presentare differenze materiali con le aspettative e le previsioni di Janssen-Cilag International NV e/o di Johnson & Johnson. Rischi e incertezze includono, ma non a titolo esaustivo: difficoltà e incertezze nello sviluppo del prodotto, compresa l'incertezza del successo clinico e dell’ottenimento delle autorizzazioni previste dalla legge; incertezza del successo commerciale di nuovi prodotti o nuove indicazioni; la concorrenza, compresi progressi tecnologici, nuovi prodotti e brevetti ottenuti dai concorrenti; difficoltà relative ai brevetti; cambiamenti nelle leggi e normative, comprese riforme globali nell'assistenza sanitaria; e la tendenza al contenimento dei costi in ambito di assistenza sanitaria. Un ulteriore elenco con la descrizione di questi rischi, incertezze e altri fattori è riportato nella relazione annuale di Johnson & Johnson sul modello Form 10-K relativa all’esercizio terminato il 3 gennaio 2016, nell’Exhibit 99 accluso, e nei documenti successivamente depositati dall’azienda presso la Securities and Exchange Commission. Copie di questi documenti sono disponibili online all’indirizzo www.sec.gov, www.jnj.com oppure possono essere richieste a Johnson & Johnson. Nessuna delle società di Janssen Pharmaceutical Companies o di Johnson & Johnson si impegna ad aggiornare tali dichiarazioni a carattere previsionale a seguito di nuove informazioni o di eventi o sviluppi futuri.

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*Disclaimer: il Dr. O’Brien ha avuto un ruolo di ricercatore in questo studio clinico sponsorizzato da Pharmacyclics. Il Dr. O’Brien non detiene alcun interesse economico nella società.

Riferimenti

1. O’Brien S, Furman R, Coutre S, et al. Five-Year Experience with Single-Agent Ibrutinib in Patients with Previously Untreated and Relapsed/Refractory Chronic Lymphocytic Leukemia. Presentazione orale al 58th Annual Meeting and Exposition of the American Society of Hematology, San Diego, USA, 3-6 dicembre 2016: Abstract #233. Presentato il 3 dicembre 2016. Disponibile su: https://ash.confex.com/ash/2016/webprogram/Paper89757.html. Ultimo accesso novembre 2016.

2. O’Brien S, Furman R, Coutre S, et al. Five-Year Experience with Single-Agent Ibrutinib in Patients with Previously Untreated and Relapsed/Refractory Chronic Lymphocytic Leukemia. Presentazione orale al 58th Annual Meeting and Exposition of the American Society of Hematology, San Diego, USA, 3-6 dicembre 2016. Presentato il 3 dicembre 2016.

3. Barr P, Robak T, Owen C, et al. Updated Efficacy and Safety from the Phase 3 Resonate-2 Study: Ibrutinib As First-Line Treatment Option in Patients 65 Years and Older with Chronic Lymphocytic Leukemia. Presentazione orale al 58th Annual Meeting and Exposition of the American Society of Hematology, San Diego, USA, 3-6 dicembre 2016: Abstract #234. Disponibile su: https://ash.confex.com/ash/2016/webprogram/Paper89615.html. Ultimo accesso novembre 2016.

4. Hallek M. Chronic lymphocytic leukemia: 2013 update on diagnosis, risk stratification and treatment. Am J Hematol 2013;88:803-816.

5. Byrd J, Furman R, Coutre S, et al. Targeting BTK with ibrutinib in relapsed chronic lymphocytic leukemia. N Engl J Med. 2013;369:32-42.

6. Johnson & Johnson. IMBRUVICA™ (ibrutinib) Now Approved in the U.S. for Patients with Chronic Lymphocytic Leukemia Who Have Received At Least One Prior Therapy. Comunicato stampa, 12 febbraio, 2014. Disponibile su: http://www.investor.jnj.com/releasedetail.cfm?releaseid=825570. Ultimo accesso novembre 2016.

7. Burger J, Tedeschi A, Barr P, et al. Ibrutinib as initial therapy for patients with chronic lymphocytic leukemia. N Engl J Med. 2015:373:2435-37.

8. Janssen. Ibrutinib (IMBRUVICA®) Significantly Improved Progression-Free and Overall Survival Versus Chlorambucil in Patients with Treatment-Naïve Chronic Lymphocytic Leukemia. Comunicato stampa, 6 dicembre 2015. Disponibile su: http://www.janssen.com/ibrutinib-imbruvica-significantly-improved-progression-free-and-overall-survival-versus-chlorambucil. Ultimo accesso novembre 2016.

9. O’Brien S, et al. Ibrutinib as initial therapy for elderly patients with chronic lymphocytic leukaemia or small lymphocytic lymphoma: an open-label, multicentre, phase 1b/2 trial. Lancet Oncol. 2014;15:48-58.

10. European Medicines Agency. IMBRUVICA (ibrutinib). Disponibile su: http://www.ema.europa.eu/ema/index.jsp?curl=pages/medicines/human/medicines/003791/human_med_001801.jsp&mid=WC0b01ac058001d124. Ultimo accesso novembre 2016.

11. Imbruvica Summary of Product Characteristics, ottobre 2016. Disponibile su: http://www.ema.europa.eu/docs/en_GB/document_library/EPAR_-_Product_Information/human/003791/WC500177775.pdf. Ultimo accesso novembre 2016.

12. Sagatys EM, Zhang L. Clinical and laboratory prognostic indicators in chronic lymphocytic leukemia. Cancer Control. 2012;19:18-25.

Dicembre 2016
PHEM/IBR/1116/0006

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