Il "chapter 11" (capitolo 11) è un dispositivo che prevede la riorganizzazione del business, con asset e debiti societari al riparo dai creditori. Il "terremoto" in Canada e Stati Uniti fortunatamente non coivolge le altre principali zone, a livello globale, dove opera l'azienda, ossia Europa, Australia e Nuova Zelanda. In un contesto simile fa comunque scalpore la bancarotta della Hertz, il secondo gruppo al mondo nel noleggio, in Canada e negli Stati Uniti.
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Nel deposito del 'chapter 11' negli Stati Uniti non sono incluse le attività operative in altre aree, tra cui Europa, Australia e Nuova Zelanda. «Tuttavia - precisa la nota - , permangono incertezze sul ritorno del reddito e sulla completa riapertura del mercato, il che ha reso necessaria l'azione di oggi». Hertz affonda a Wall Street e per le conseguenze del coronavirus presenta istanza di fallimento negli Stati Uniti e…
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L’impatto dell'epidemia sulla società è stato improvviso e drammatico e ha causato un brusco calo delle entrate dell’azienda, hanno dichiarato gli amministratori. Sopravvissuta alla Grande depressione cede a covid-19, la società di noleggio auto Hertz ha portato i libri in tribunale, dichiarando fallimento. Dichiarato il fallimento Hertz ha fatto sapere che intende portare avanti le attività mentre riorganizza il debito anche se, la società ha dichiarato di non avere le risorse per…
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Hertz è stata fondata nel 1918 a Chicago, da Walter Jacobs, ex rivenditore della Ford. Naturalmente, la Hertz che fallisce preoccupa fortemente l’intero settore automotive, a cominciare da General Motors e Fca, i 2 più importanti fornitori dell’azienda. Il colosso dell’autonoleggio statunitense Hertz ha dichiarato bancarotta, primo passo verso il fallimento: i motivi riconducibili al coronavirus, scelta sbagliate di business e nuovi concorrenti.
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Una delle opzioni, per ora l’unica attuabile nell’immediato, prevede la messa in vendita di gran parte delle auto per fare così cassa. Lo sanno bene le società di car sharing e noleggio auto, con Hertz (colosso statunitense del noleggio auto) costretta a dichiarare bancarotta, anche a causa di un crollo del 73% del valore delle proprie azioni negli ultimi tre mesi. Un mutamento che ha portato da un +6% nei primi mesi alla richiesta di fallimento per quanto riguarda le divisioni statunitense e canadese
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L’intera industria delle auto a noleggio è stata devastata dal crollo dei viaggi dopo che è stata dichiarata la pandemia. Non sapere quando e in che misura riprenderanno le vendite, è stato detto, ha reso necessario il fallimento. Un altro grande colosso dichiara fallimento a causa del Coronavirus. Hertz non è di certo la prima società ad essere stata messa in ginocchio dall’emergenza Coronavirus.
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Se va in crisi anche un colosso come Hertz vuol dire che il settore è veramente sull'orlo del baratro. È vero che Hertz aveva già attraversato una pesante crisi nel 2008 ma sembrava essersi ripresa e navigare ora in buone acque, ma il lockdown è stato fatale. In Italia, invece, ci si è fermati almeno per ora ad aiuti per l'acquisto di bici e monopattini. Il coronavirus ha praticamente azzerato la domanda del colosso dell'autonoleggio nato un secolo fa con una flotta di Model T Ford
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"Tuttavia permangono incertezze sul ritorno del reddito e sulla completa riapertura del mercato, il che ha reso necessaria l'azione di oggi", recita il comunicato stampa. Nel deposito del 'chapter 11' negli USA non sono però incluse le attività operative in altre aree, tra cui Europa, Australia e Nuova Zelanda. Detto questo, "La riorganizzazione finanziaria fornirà a Hertz un percorso verso una struttura finanziaria più solida che posizionerà meglio la società per il futuro", conclude il comunicato.
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(askanews) - Che cos'è il Chapter 11, il capitolo 11, della legge fallimentare statunitense, che in queste ore si sta applicando al colosso statunitense dell'autonoleggio Hertz, dopo essere stato adottato in molti altri casi Oltreoceano? In estrema sintesi nella procedura Usa: a) il debitore mantiene il possesso dei propri beni; b) i creditori non possono aggredire tali beni. Nella procedura Usa l'omologazione chiude l'iter del Chapter 11 e libera il debitore da tutti i debiti antecedenti.
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La Hertz ad aprile era già diventata insolvente, non essendo riuscita a pagare un rateo di “lease” ai propri creditori. Nel caso della Hertz la liquidazione dei debiti però sarà più complicata del solito. Clamoroso, il colosso Hertz dichiara fallimento la numero uno mondiale nel business del “rental car”, l’autonoleggio. Le difficoltà della Hertz furono chiare già all’inizio dei lockdown nordamericani con l’annuncio di diecimila licenziamenti.
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Hertz aveva già mancato un pagamento all'inizio del mese scorso, ma i suoi finanziatori avevano concordato di rinviare il pagamento a venerdì scorsoLe attività di Hertz in Europa, Australia e Nuova Zelanda non sono interessate dal deposito. (askanews) - Hertz, il colosso dell'autonoleggio sostenuto dall'imprenditore miliardario americano Carl Icahn, ha presentato istanza di fallimento, entrando a far parte di un gruppo sempre più ampio di note aziende americane costrette a cessare l'attività a…
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Il gruppo, fortemente indebitato, è stato costretto a dichiarare la bancarotta negli Stati Uniti e in Canada, come anticipato dal "Wall Street Journal". La dichiarazione di bancarotta riguarda, dunque, solo gli Usa e il Canada mentre le altre sedi operative possono proseguire l'attività. Il 21 aprile, Hertz aveva annunciato il taglio di 10 mila posti di lavoro in Nord America, circa il 26,3% della sua forza lavoro globale.
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Hertz affonda a Wall Street con le indiscrezioni del Wall Street Journal su una possibile bancarotta a breve. Hertz, secondo il quotidiano, non ha raggiunto un accordo con i creditori dopo il mancato pagamento dello scorso mese. Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, la società non ha raggiunto un accordo con i creditori e potrebbe chiedere il Chapter 11 già nelle prossime ore. Le difficoltà di Hertz sono legate all'epidemia di coronavirus che ha fatto crollare la domanda per il…
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Di fronte al rifiuto delle banche di concederle altre dilazioni, non ha avuto alternativa alla bancarotta. L’ultimo caso è Hertz, la numero uno mondiale nel business del “rental car”, l’autonoleggio. La Hertz ad aprile era già diventata insolvente, non essendo riuscita a pagare un rateo di “lease” ai propri creditori. Fu fondata a Chicago nel 1918 e all’inizio si chiamava Rent-a-Car: di fatto divenne sinonimo di autonoleggio, un business all’epoca nascente.
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. Hertz, lo storico colosso americano dell'autonoleggio, ha presentato istanza di fallimento a causa delle conseguenze della crisi da Coronavirus. "L'impatto del Covid-19 sulla domanda di viaggi è stato improvviso e drammatico", spiega il gruppo, "determinando un forte calo delle entrate dell'azienda e delle prenotazioni future". Per adesso la procedura riguarda solo le sue operazioni negli Stati Uniti e Canada
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Ora ha oltre 12.000 sedi in tutto il mondo, circa 667.000 auto, e 40.000 dipendenti, dimezzati però durante la scorsa settimana per fronteggiare la crisi. Cominciano a cadere gli dei dell’economia americana, trascinati a terra dalla crisi economica provocata dal coronavirus. Lo dimostra la resa della Hertz, che venerdì sera ha proclamato la bancarotta. Dopo il crollo dei ricavi e la svalutazione della flotta, l’azienda usa ricorre all’amministrazione controllata.
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Il marchio Hertz è conosciutissimo ed apprezzato per la qualità dei servizi, offerti con capillarità in ogni angolo del pianeta. Il colosso Usa dell’autonoleggio Hertz ha presentato un’istanza di fallimento e chiesto l’accesso al Chapter 11, cioè la procedura prevista dal capitolo 11 del Bankruptcy Code statunitense, l’equivalente della legge fallimentare. La compagnia, infatti, è nota per essere tra le società di autonoleggio che rinnovano il proprio parchio auto con maggiore…
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Hertz, bancarotta negli Usa e in Canada. L’emergenza coronavirus si abbatte su Hertz, colosso dell’autonoleggio costretto a presentare istanza di fallimento negli Usa e in Canada. Hertz, bancarotta negli Usa e in Canada. Emergenza coronavirus, Hertz in bancarotta negli Usa e in Canada. I motivi che hanno spinto i vertici di Hertz a presentare istanza di fallimento sono legati all’emergenza coronavirus.
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Dopo più di un secolo di attività, il colosso dell’autonoleggio ha dichiarato bancarotta in Usa e Canada. Bancarotta Hertz: nemmeno il colosso dell'autonoleggio è stato risparmiato dalla crisi economica post-Covid-19. Hertz, a sua volta volta, vendette il suo pacchetto azionario di maggioranza alla General Motors nel 1925 che acquistò anche la parte azionaria rimanente nel 1943. La Hertz Corporation, circa 14 anni dopo, diventa una sussidiaria della RCA ma gestita separatamente.
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causa delle restrizioni per la pandemia di coronavirus, i viaggi (per lavoro o di piacere) sono diminuiti drasticamente in tutto il mondo e molte aziende del settore hanno visto azzerarsi il giro d’affari. TAGLI AL PERSONALE - La gravità della situazione era diventata evidente il 22 aprile, quando la Hertz non riuscì a pagare il leasing di alcuni fra i veicoli che possiede (sono 667.000 in tutto il mondo), pochi giorni dopo aver licenziato 10.000 persone in Nord America.
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Il ricorso al "Capitolo 11" è un dispositivo che consente a una società che non può più rimborsare il proprio debito di riorganizzarsi al riparo dai creditori. Il 21 aprile, Hertz aveva tagliato 10’000 posti di lavoro in Nordamerica, pari al 26,3% della sua forza lavoro globale, nel tentativo di preservare liquidità in vista delle incertezze conseguenti alla pandemia. Il colosso mondiale dell'autonoleggio Hertz, in crisi per le conseguenze del coronavirus, ha presentato un'istanza di fallimento negli Stati Uniti e in Canada
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La pandemia di coronavirus ha affondato il settore dell'auto a noleggio. A dirlo sono, nero su bianco, i dati dall'Aniasa, l'Associazione nazionale Industria dell'Autonoleggio e Servizi Automobilistici, che all'interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità: noleggio veicoli a lungo termine, rent-a-car, car sharing, fleet management e servizi di infomobilità e assistenza nell'automotive.
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Hertz dichiara bancarotta. La Hertz aveva iniziato il 2020 con il 6% di aumento sui ricavi di gennaio e febbraio. È il caso della società americana di noleggio Hertz, che ha fatto ricorso alla bancarotta assistita. Coronavirus, autonoleggio in crisi. Un fatturato completamente azzerato dal lockdown: è questo lo scenario che le maggiori compagnie di auto a noleggio si trovano davanti. Complice anche il calo dei prezzi…
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Hertz, quasi 20 miliardi di debiti. Il suo maggiore azionista è il miliardario Carl Icahn, con una quota di oltre il 39%. Hertz ha detto che userà più di 1 miliardo di dollari per mantenere in vita il business mentre procede con la bancarotta. La causa è l’epidemia di coronavirus, che ha messo in ginocchio il settore dell’automobile. In una nota, Hertz ha comunicato di aver presentato istanza di fallimento in due dei suoi principali mercati.
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La pandemia del coronavirus colpisce duramente il settore del noleggio. Con i suoi 38 mila dipendenti in tutto il mondo, l'azienda americana è tra le multinazionali più grandi e importanti a subire le conseguenze della pandemia. Ora è arrivata la bancarotta e per il settore del noleggio, da tempo in difficoltà per la crescente concorrenza di nuovi operatori, aumenta il rischio che si inneschi un circolo vizioso caratterizzato da fallimenti in serie.
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Tra il 1925 e il 1943 General Motors acquisì progressivamente il pacchetto azionario, per poi rivenderlo nel 1953 alla nuova società denominata The Hertz Corporation. Nel tempo, Hertz acquistò altri operatori più piccoli, mentre nell’azionariato della società sono transitati anche costruttori del calibro di Volvo e Ford Motor Company. Questo non significa necessariamente fallimento: il ‘capitolo 11’ ammette la società ad un piano di ristrutturazione protetto, in caso di mancata…
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Per una società come Hertz, già in crisi prima della pandemia, il Coronavirus è stato il fattore scatenante il fallimento. L’intera industria delle auto a noleggio è stata devastata dal crollo dei viaggi dopo che è stata dichiarata la pandemia. Un altro grande colosso dichiara fallimento a causa del Coronavirus. Hertz non è di certo la prima società ad essere stata messa in ginocchio dall’emergenza Coronavirus.
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Non sono incluse le attività operative in altre aree, tra cui Europa, Australia e Nuova Zelanda. 1' di lettura. Il colosso mondiale dell’autonoleggio Hertz, in crisi per le conseguenze del coronavirus, ha presentato istanza di fallimento negli Stati Uniti e in Canada. Non sono incluse le attività operative in altre aree, tra cui Europa, Australia e Nuova Zelanda. (AFP). L’istanza riguarda Stati Uniti e Canada.
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Nel deposito del 'chapter 11' negli Stati Uniti non sono incluse le attività operative in altre aree, tra cui Europa, Australia e Nuova Zelanda. «Tuttavia - precisa la nota -, permangono incertezze sul ritorno del reddito e sulla completa riapertura del mercato, il che ha reso necessaria l'azione di oggi». Il colosso mondiale dell'autonoleggio Hertz, in crisi per le conseguenze del coronavirus, ha presentato istanza di fallimento negli Stati Uniti e in Canada
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La procedura del Chapter 11 prevede che Hertz e le sue controllate continueranno ad operare. L’emergenza coronavirus, che ha fermato i viaggi in tutto il mondo ha costretto il gruppo di autonoleggio americano Hertz, fortemente indebitato, a dichiarare la bancarotta negli Stati Uniti e in Canada. A partire da metà marzo, l’azienda ha azzerato i ricavi quando i viaggi sono stati quasi totalmente annullati a causa del nuovo coronavirus.
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Così, come aveva anticipato il Wall Street Journal, Hertz ha avviato le pratiche burocratiche per la richiesta del Chapter 11, cioè la procedura prevista dal capitolo 11 del Bankruptcy Code statunitense che equivale alla nostra legge fallimentare. La società ha presentato istanza di fallimento dopo il mancato accordo con i principali istituti di credito. I creditori però, avevano chiesto un risarcimento anticipato alla società in cambio di un’ulteriore estensione delle linee di…
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E dopo le indiscrezioni del Wall Street Journal, Hertz è affondata a Wall Street. "La riorganizzazione finanziaria fornirà a Hertz un percorso verso una struttura finanziaria più solida che posizionerà meglio la società per il futuro", conclude la nota. Il quadro è stato poi complicato dal calo dei prezzi delle auto usate, che ha fatto scendere il valore della sua flotta. Il colosso mondiale dell'autonoleggio Hertz, in crisi per le conseguenze del coronavirus, ha…
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A tal punto che il titolo di Hertz a Wall Street ha perso oltre il 40% in chiusura. E così uno dei colossi globali del noleggio di autovetture, la statunitense Hertz, è finito a gambe all’aria. Qualora avesse deciso di intervenire sul mercato, il salvataggio di Hertz sarebbe stato realtà. Meno auto prese a noleggio, meno liquidità di cassa, meno possibilità di ripagare i debiti contratti. In ballo ci sono circa 400 milioni di dollari che Hertz deve versare ai creditori.
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