Tragedia sul campo di calcio: la mancanza di preparazione medica causa una morte prematura

Mattia Giani, un calciatore di 26 anni del Castelfiorentino United, ha subito un malore durante una partita con il Lanciotto a Campi Bisenzio. Nonostante l'intervento dei soccorritori, Mattia è deceduto il giorno successivo all'ospedale di Careggi di Firenze. La tragedia ha sollevato interrogativi sulla preparazione medica e sulla disponibilità di attrezzature di emergenza durante le partite di calcio.

Mancanza di personale medico e attrezzature

Secondo il padre di Mattia, Sandro Giani, non c'era né un'ambulanza né un medico presente al momento dell'incidente. Solo i massaggiatori della squadra erano presenti sul campo. Un defibrillatore è arrivato in un secondo momento, ma nessuno sapeva come usarlo. "È come se non ci fosse stato", ha detto Sandro.

Ritardo nell'arrivo dell'ambulanza

Quando è arrivata la seconda ambulanza con un medico a bordo, sono state estratte tutte le apparecchiature mediche necessarie. Mattia è stato defibrillato, ma era ormai troppo tardi. Il ritardo nell'arrivo dell'ambulanza e la mancanza di personale medico adeguatamente preparato sono stati indicati come fattori che hanno contribuito alla tragica morte di Mattia.

Azione legale per prevenire future tragedie

La famiglia di Mattia ha annunciato che procederà per vie legali. Tuttavia, il loro obiettivo non è quello di attaccare la società o il 118, ma di garantire che quanto accaduto a Mattia non si ripeta in futuro. "Non vogliamo questo, ma solo perché quanto accaduto a nostro figlio non accada ad altri ragazzi in futuro", ha dichiarato Sandro Giani.

La procura ha aperto un fascicolo ipotizzando l'omicidio colposo, ma al momento non ci sono persone iscritte nel registro degli indagati. La tragedia di Mattia sottolinea l'importanza di avere personale medico adeguatamente preparato e attrezzature di emergenza disponibili durante gli eventi sportivi.

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