Il monologo di Scurati sulla Rai: una questione di libertà di espressione

Il dibattito sulla libertà di espressione è tornato alla ribalta in Italia, a seguito della cancellazione del monologo dello scrittore Antonio Scurati dal programma di Rai3, 'Che sarà'. La decisione ha suscitato polemiche e ha portato alla richiesta di audizione in Commissione di Vigilanza del direttore Approfondimento Rai, Paolo Corsini, e della conduttrice del programma, Serena Bortone. Tuttavia, la maggioranza ha deciso di non procedere con l'audizione, preferendo attendere l'esito dell'indagine interna.

La lettura del monologo all'Università di Bari

In risposta alla cancellazione del monologo di Scurati, l'Università di Bari ha organizzato un public reading del testo, alla vigilia del 25 aprile, giorno in cui si celebra la liberazione dal nazifascismo. Oltre al rettore Stefano Bronzini, hanno partecipato lo scrittore Andrea Piva, l'attrice Nunzia Antonino, numerosi studenti e docenti.

Le parole di Scurati a Milano

Durante un incontro alla Fondazione Feltrinelli di Milano, dedicato alla crisi della democrazia, Scurati ha rilasciato dichiarazioni forti. Ha sostenuto che l'unico modo per fugare il fantasma del fascismo è attraversarlo, riconoscendo di essere stati fascisti. Ha poi criticato il presidente del Senato, sostenendo che quando dice che noi siamo eredi del fascismo, intende che c'è ancora del fascismo in noi.

Questo episodio ha riportato alla luce la delicata questione della libertà di espressione e del ruolo dei media pubblici. Mentre l'indagine interna sulla Rai continua, il dibattito pubblico si intensifica. La questione rimane aperta e il futuro dirà se ci saranno cambiamenti significativi nel modo in cui i media gestiscono questi temi delicati.

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