(askanews) - È a bassa retribuzione il 6,3% dei rapporti di lavoro attivi nel 2017, in quanto registra una retribuzione oraria inferiore a 7,50 euro, ossia ai due terzi della retribuzione mediana. Le donne sono più colpite (6,8% contro 5,9% per gli uomini) mentre tra le posizioni occupate da lavoratori laureati l'incidenza di low pay jobs è bassa (2,8%). In termini relativi le posizioni a bassa retribuzione registrano un deciso calo rispetto al 2014 tra gli stranieri (-2,4 punti percentuali), i…
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(askanews) - Per quanto riguarda le caratteristiche aziendali, i lavoratori nati all'estero sono più concentrati in imprese che hanno la sede nel Nord-est (30,4% rispetto al 22,6% degli italiani) e nel Nord-ovest (34,0% rispetto al 30,8% dei nati in Italia); nelle imprese medio-piccole (fino a 49 dipendenti) e nei settori Attività di servizi di alloggio e ristorazione, e di Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese.
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Il gap di genere mostra un trend in calo nel 2017 (+7,4%) rispetto al 2014 (+8,8%) per effetto di una maggiore crescita della retribuzione oraria mediana delle donne(+2,4%) rispetto a quella degli uomini (+1%). Il 6,3% dei rapporti totali riceve una retribuzione oraria inferiore ai due terzi della mediana nazionale. Nel Nord-ovest sono attivi il 31,4% dei rapporti di lavoro totali, al Sud il 17,1% e nelle Isole il 6,7%.
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La retribuzione oraria mediana fa registrare nel 2017 un aumento dell’1,7% rispetto al 2014, dello 0,4% rispetto al 2015 e dello 0,3% rispetto al 2016. Il gap di genere mostra un trend in calo nel 2017 (+7,4%) rispetto al 2014 (+8,8%) per effetto di una maggiore crescita della retribuzione oraria mediana delle donne (+2,4%) rispetto a quella degli uomini (+1%). Nel 2017 la metà delle posizioni lavorative…
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Tale retribuzione oraria mediana fa registrare nel 2017 un aumento dell'1,7% rispetto al 2014, dello 0,4% rispetto al 2015 e dello 0,3% rispetto al 2016. Notevole il differenziale retributivo - pari al 13,8% - tra i lavoratori nati in Italia e quelli nati all'estero. Il 6,3% del totale di questi rapporti si configura come "low pay job" in quanto registra una retribuzione oraria inferiore a 7,50 euro, ossia ai due terzi della retribuzione mediana.
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Nel 2017 la retribuzione oraria mediana passa dai 10,03 euro dei giovani (classe di età 15-29 anni) ai 12,46 euro dei lavoratori più anziani (età maggiore o uguale a 50 anni). Nel 2017, il 17% circa delle posizioni lavorative è stato occupato da lavoratori nati all’estero, la maggior parte dei quali (71% circa) nata in paesi extra-europei.Il differenziale retributivo dei lavoratori nati all’estero rispetto a quelli nati in Italia è negativo e più ampio per i lavoratori nati nei paesi extra-europei (-13,2%) rispetto a quello dei lavoratori…
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Nel Nord-ovest sono attivi il 31,4% dei rapporti di lavoro totali, al Sud il 17,1% e nelle Isole il 6,7%. Notevole il differenziale retributivo - pari al 13,8% - tra i lavoratori nati in Italia e quelli nati all'estero.Le tipologie di lavoro più diffuse, ovvero i(pari al 65,5% dei rapporti totali) e i(pari al 68,3% dei rapporti totali) presentano unarispetto alle altre tipologie. L'Istituto di statistica sottolinea che, nel periodo, sono attivi nel settore privato extra-agricolo 18,8 milioni di rapporti…
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Il gap di genere mostra un trend in calo nel 2017 (+7,4%) rispetto al 2014 (+8,8%) per effetto di una maggiore crescita della retribuzione oraria mediana delle donne (+2,4%) rispetto a quella degli uomini (+1%). Nel 2017, spiega l’Istat, la metà delle posizioni lavorative percepisce una retribuzione oraria pari o inferiore a 11,25 euro (valore…
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La retribuzione oraria mediana dei rapporti di lavoro dei primi (l'83,3% del totale) "è pari a 11,53 euro, superiore di 1,4 euro rispetto a quella dei lavoratori nati all'estero, con un differenziale del 13,8%", spiega l'Istat. Lo rileva l'Istat nel suo Report sui differenziali retributivi in Italia per l'anno 2017 in cui si aggiunge che i rapporti di lavoro che riguardano gli uomini sono il 59% del totale e registrano una retribuzione oraria mediana di 11,61 euro, superiore del 7,4% rispetto a quella delle donne (10,81…
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Il valore più alto, pari a 22,56 euro, si osserva, invece, per i rapporti di lavoro della sezione Attività Finanziarie e Assicurative che rappresentano il 2,7% dei rapporti di lavoro complessivi. Rispetto al 2014, nel 2017 aumentano in misura più marcata, rispetto all’andamento generale, le retribuzioni mediane per le posizioni occupate in imprese del Sud (+2,3%), in imprese con meno di 10 dipendenti (+2,5%) e nelle imprese delle Altre attività di servizi (+3,6%).
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La retribuzione oraria mediana dei rapporti di lavoro di dipendenti nati in Italia (che sono l’83,3% del totale) è pari a 11,53 euro, superiore di 1,40 euro rispetto a quella dei lavoratori nati all’estero, con un differenziale del 13,8%. E’ quanto emerge dal report “Differenziali retributivi in Italia anno 2017” diffuso dall’Istat. (askanews) – I rapporti di lavoro che riguardano gli uomini sono il 59% del totale e registrano una retribuzione oraria mediana di 11,61 euro, superiore del 7,4% rispetto a quella…
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Tale retribuzione oraria mediana fa registrare nel 2017 un aumento dell’1,7% rispetto al 2014, dello 0,4% rispetto al 2015 e dello 0,3% rispetto al 2016. Le tipologie di lavoro più diffuse, ovvero i contratti a tempo indeterminato (pari al 65,5% dei rapporti totali) e i contratti a tempo pieno (pari al 68,3% dei rapporti totali) presentano una retribuzione oraria più alta rispetto alle altre tipologie.
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Il gap di genere mostra un trend in calo nel 2017 (+7,4%) rispetto al 2014 (+8,8%) per effetto di una maggiore crescita della retribuzione oraria mediana delle donne (+2,4%) rispetto a quella degli uomini (+1%). La retribuzione oraria mediana fa registrare nel 2017 un aumento dell’1,7% rispetto al 2014, dello 0,4% rispetto al 2015 e dello 0,3% rispetto al 2016. I rapporti di lavoro che riguardano gli uomini sono il 59% del totale e registrano una retribuzione oraria mediana di 11,61 euro, superiore del…
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Secondo quanto emerge da un report dell'Istat, le posizioni lavorative con contratto di lavoro a tempo parziale costituiscono il 31,7% del totale nel 2017, con una crescita del 24,6%, tra il 2014 e il 2017, più alta di quella registrata per i full-time (10%). Ad aumentare sono soprattutto i rapporti di lavoro part-time per la qualifica di operaio: +28% contro +19,8% di impiegati o dirigenti e +12,5% degli apprendisti.
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Dati interessanti in tema di stipendi. Stipendio, i dati Istat. Nel apporto Istat sui differenziali retributivi in Italia, resta importante (13,8%) anche quello tra lavoratori nati in Italia e quelli nati all’estero. In particolare, continua a calare (anche se rimane ampio) il gap retributivo tra uomini e donne. Nel 2017 si attesta a +7,4% rispetto al 2014 (+8,8%) per effetto di una maggiore crescita della retribuzione oraria mediana delle donne (+2,4%) rispetto a quella degli uomini (+1%).
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Restano ancora marcati i divari tra uomini e donne, soprattutto nel mondo del lavoro e, in particolare, a livello di stipendio. Un dato che emerge soprattutto nel settore del lavoro, dove vuoto da colmare sembra quasi quello di due mondi paralleli. L'Istituto nazionale di statista, poi, sottolinea anche che è «notevole» il differenziale retributivo - pari al 13,8% - tra i lavoratori nati in Italia e quelli nati all'estero.
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Si passa dai 10,03 euro dei giovani (classe di età 15-29 anni) ai 12,46 euro dei lavoratori più anziani (età maggiore o uguale a 50 anni). - Lavoratori nati in Italia e nati all'estero; uomini e donne; al Sud o al Nord-Ovest; a tempo pieno o part-time. Il differenziale retributivo dei lavoratori nati all’estero rispetto a quelli nati in Italia è negativo e più ampio per i lavoratori nati nei paesi extra-europei (-13,2%) rispetto a quello dei lavoratori nati in…
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Stipendi, la laurea aiuta meno del passato. La laurea però premia in misura maggiore gli uomini: «l’aumento retributivo è del 32,6% rispetto al diploma mentre per le donne si ferma al 14,3%”, fa notare l'Istat. La laurea vale il 20% di remunerazione in più. Nel 2017 «la retribuzione oraria dei dipendenti che possiedono un diploma è pari a 11,54 euro, il 20% in meno rispetto alla retribuzione oraria dei dipendenti che possiedono almeno una laurea triennale (13,85 euro)».
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