Riforma del codice della strada: un passo avanti o indietro?

La riforma del Codice della Strada, dopo giorni di rallentamenti e polemiche, è stata finalmente approvata alla Camera. Questo rappresenta solo il primo passo di un lungo processo, poiché il disegno di legge di 36 articoli che delega il governo per la revisione del Codice, fermo al 1992, deve ora passare all’esame del Senato.

Conflitti e controversie

La riforma ha suscitato una dura battaglia, sia dentro che fuori il Parlamento. Le opposizioni in Aula hanno espresso un no compatto, associandosi alle proteste delle ultime settimane portate avanti da associazioni, sindaci e parenti di vittime della strada. Questi ultimi hanno definito la riforma «un passo indietro» che «renderà le nostre strade ancora più pericolose» perché «non è stato fatto nulla per ridurre la velocità».

Nuove regole e limitazioni

Il disegno di legge, fortemente voluto da Matteo Salvini, prevede una serie di novità. Tra queste, una stretta per chi viene trovato al volante sotto effetto di alcol o droghe, multe più salate per chi si distrae al cellulare e nuove regole su Ztl e autovelox.

Reazioni delle famiglie delle vittime

Le famiglie delle vittime della strada hanno espresso preoccupazione per la nuova legge, sostenendo che pedoni e ciclisti saranno meno tutelati. Hanno avviato una ‘mail bombing’, inviando oltre mille comunicazioni agli indirizzi dei senatori, per chiedere il blocco del Ddl sul codice della strada, approvato alla Camera e che ora passerà all’esame di Palazzo Madama. Nel testo delle mail si legge che la nuova legge "complessivamente renderà le nostre strade ancora più pericolose".

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