COME NASCE LA VICENDA. Opec+ è composto dai paesi membri dell’OPEC, dalla Russia e da altri nove alleati, che hanno coordinato una serie di tagli alla produzione volti a sostenere il mercato dal 2017. NON CHIARA LA PRESENZA DI ALTRI PAESI FUORI DA OPEC+. Nel frattempo, il segretariato dell’Opec e il ministro dell’Energia saudita, il principe Abdulaziz bin Salman, stanno coordinando l’incontro, sul quale non è ancora chiara la presenza o meno di altri paesi fuori dalla vecchia coalizione…
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Il mercato si aspetta che i Paesi produttori decidano ulteriori misure di emergenza per sostenere i prezzi. Già ieri l'Arabia Saudita ha chiesto una riunione d'emergenza dei Paesi produttori per stabilizzare il mercato raggiungendo "un accordo equo". Tuttavia, secondo alcuni osservatori, anche 10 milioni di barili in meno al giorno non sarebbero sufficienti a riequilibrare domanda e offerta, in considerazione di una contrazione dei consumi giornalieri globali superiore a 20 milioni di…
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Tabarelli, Nomisma Energia: indispensabile trovare accordo altrimenti petrolio a 10 dollari a barile
– Prenderci con i prezzi del petrolio è impossibile, ma diciamo che sarà più alto degli attuali 30 dollari, perché saremo tornati lentamente a normalità. – Lo hanno fatto poco, con molte difficoltà negli anni d’oro del barile, fino al 2014, quando i prezzi erano sopra i 100 dollari. – Negli ultimi anni, dallo sviluppo dello shale oil americano, i sauditi hanno perso circa la metà del mercato americano.
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I prezzi del greggio quotavano tra i 50 e i 65 dollari prima del diffondersi dell’epidemia e per tornare a quei livelli la strada è lunga. Quanto possono resistere l’Arabia Saudita e la Russia alla guerra dei prezzi bassi e cosa deve cedere l’America se vuole ottenere una stabilizzazione dei prezzi? Sicuramente Donald Trump può fare pressione per un recupero dei prezzi nel breve che consenta ai produttori americani di shale oil di sopravvivere, anche ristrutturando.
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Oggi c'è un'atmosfera favorevole e i principali membri sono d'accordo sul tenere un incontro. Il segretario generale dell'OPEC, Mohammed Barkindo, è costantemente in contatto con i Paesi membri dell'OPEC+, che sarebbero favorevoli ad un nuovo summit da tenersi il prossimo 6 aprile e avrebbero aperto ad un taglio della produzione petrolifera. A riferirlo è una fonte a conoscenza dei preparativi dell'incontro:.
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C'è da dire che una grande responsabilità in questa situazione ce l'hanno anche gli Stati Uniti che hanno pressoché annullato gli sforzi dell'Opec+ a partire dal 2017. Secondo una fonte russa citata dall'agenzia Tass, gli Stati Uniti sarebbero stati invitati a prendere parte all'incontro. Putin ha dichiarato di essere pronto per un accordo con i suoi partner e di "collaborare con gli Stati Uniti".
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E siamo pronti alla cooperazione con gli Stati Uniti d’America». Petrolio, slitta il vertice Opec-produttori. Ora è Vladimir Putin a dettare le condizioni, mettendo gli Stati Uniti spalle al muro. Servono altri negoziati Posticipato in vertice al quale l’Opec intende invitare tutti i grandi produttori mondiali: sul tavolo ci sarà un taglio da 10 milioni di barili al giorno, ma devono collaborare tutti, anche gli Usa.
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Al drastico calo delle quotazioni del barile di petrolio non corrisponde un’adeguata diminuzione del prezzo dei carburanti alla pompa.E’ questo l’allarme lanciato da Altroconsumo, l’associazione per la tutela dei consumatori che sottolinea come ormai da diverse settimane il prezzo del petrolio sia ai suoi minimi storici tant’è che dovrebbe avere un impatto piuttosto evidente anche sul costo dei carburanti.
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Il mercato petrolifero è ancora nel bel mezzo della...; Un tweet di Donald Trump è bastato per infiammare il petrolio e far risalire del 25,3% le quotazioni del Wti, e del 17,8% quelle del Brent. Ma quel cinguettio del 2 aprile, in cui si annunciava l’ accordo tra Russia e Arabia Saudita sul taglio alla produzione di greggio dopo una telefonata col principe Mohammed Bin Salman, non è bastato.
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Un taglio da 10 milioni di barili al giorno della produzione mondiale di petrolio sembra ora possibile. Mosca pronta a collaborare con Washington. A far sentire forte la sua voce è stato il presidente russo, Vladimir Putin. La Iea avverte: le scorte cresceranno comunque. Il taglio alla produzione in discussione lunedì potrebbe comunque rivelarsi insufficiente. Sul tavolo, hanno fatto sapere fonti dell'organizzazione dei produttori c'è un taglio senza precedenti, pari al 10% della produzione…
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Giovedì (ieri), lo stesso Trump aveva affermato in un tweet che, al termine di colloqui telefonici intrattenuti con il principe ereditario saudita Mohammad Bin Salman e il presidente russo Putin, si sarebbe aspettato una riduzione di “circa 10 milioni di barili e forse molto di più”. La combinazione di questi fattori ha abbattuto il valore del petrolio e, affermano gli analisti, nemmeno un taglio alla produzione di 10 milioni di barili al giorno sarebbe sufficiente a bilanciare…
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Gli Stati Uniti potrebbero tornare a essere importatori netti di petrolio. E per tutti intende anche Stati Uniti, Canada e i membri del G20. Ora la produzione a pieno ritmo di sauditi e russi sta devastando l’industria del petrolio Usa. Dietro il gioco della domanda e dell’offerta si muovono gli interessi delle grandi potenze produttrici: gli Stati Uniti, la Russia e l’Arabia Saudita. L’alternativa è un accordo in seno all’Opec+ con la partecipazione degli Stati Uniti.
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Vale a dire da 100 milioni di barili al giorno (greggio e “liquids”, cioè prodotti alternativi come l’etanolo) a circa 90. Da 50 dollari al barile sono scesi fino a un minimo di 20, prima della risalita impetuosa di ieri sera. La manovra di Trump ha comunque riportato le quotazioni del Wti vicine ai 25 dollari, soglia di sopravvivenza minima per compagnie di petrolio di scisto americane. Oggi Riad ha confermato la richiesta di una «riunione d’urgenza dell’Opec e di altri Paesi esportatori…
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Ma l’idea di imporre limiti all’attività delle compagnie, fosse anche solo per frenare le esportazioni, sta sollevando forti polemiche oltre Oceano. Portare gli Stati Uniti al tavolo tuttavia non sarà facile, nonostante l’entusiasmo di Donald Trump, che considera i tagli (degli altri) come un risultato già certo. Petrolio, negli Usa lo scoglio a un’intesa globale sui tagli L’Opec ha convocato per lunedì un vertice aperto a qualunque Paese sia disposto a ridurre l’offerta di greggio.
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Ma questa è tutt’altro che scontata. Il presidente Usa afferma di aver «appena parlato» con il suo «amico Mbs», il principe saudita Mohammed Bin Salman, il quale a sua volta avrebbe parlato con il presidente russo Vladimir Putin, circostanza quest’ultima smentita dal Cremlino. Donald Trump – impegnato da giorni in un’intensa attività diplomatica per salvare il petrolio a stelle e strisce – ha annunciato la svolta a modo suo, con due tweet concitati in cui prefigura da parte di russi e sauditi tagli «di circa…
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