Le solite note. Già, chi si è avvantaggiato finora dell’aumento vertiginoso dei prezzi del gas e dell’energia elettrica? La stessa Arera, poi, parlava degli aumenti dei “permessi di emissioni di Co 2 ” come concausa dell’aumento delle bollette. Ciò avviene, o dovrebbe avvenire, perché ogni impianto di generazione di energia elettrica possiede un suo coefficiente di emissione di CO 2 per ogni kilowattora prodotto.
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I prezzi dell’energia delle ultime settimane e quelli previsti per il 2022 non hanno eguali nella storia del nostro Paese. Urge velocizzare la svolta energetica (non si può più parlare di transizione) verso la generazione distribuita e rinnovabile” scrive Italia Solare. Un provvedimento del genere avrebbe senso se e solo se tutti gli attori della filiera energetica accettassero dei limiti ai propri guadagni.
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Efficienza energetica che è ben diversa dal risparmio energetico (ovvero le attenzioni a non sprecare energia in casa così come nell’industria, nel terziario etc etc). L’efficienza è il rapporto tra l’energia prodotta e quella che serve per produrla. Esempi di efficientamento energetico molto semplici sono ad esempio gli interventi di relamping, ovvero il cambio del sistema di illuminazione con uno più moderno, efficiente e a…
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Ciò mi induce a rafforzare la proposta su un investimento ormai indispensabile per la Repubblica, quello sulla produzione da energie rinnovabili. 30 milioni di euro sono una cifra considerevole per le nostre finanze, sicuramente rappresentano l’aumento di spesa più alto di tutto il bilancio annuale dello stato. Con ogni evidenza non sarebbe bene prevedere la creazione di nuovo debito solo per coprire spese correnti, è necessario investire.
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Per dare un’idea spannometrica dell’operazione, un impianto eolico che fosse in grado di coprire i consumi elettrici totali della Repubblica potrebbe costare un centinaio di milioni di euro Con ogni evidenza non sarebbe bene prevedere la creazione di nuovo debito solo per coprire spese correnti, è necessario investire. Ribadisco allora quanto detto mesi fa: considerando…
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Se rischio c’è, c’è anche per le centrali che producono energia nucleare in Francia, Svizzera, Germania, Slovenia Peccato che l’Italia sia circondata da centrali nucleari. Il costo del gas naturale usato per produrre elettricità nel 2021 è aumentato del 600%. Il costo dell’energia per le imprese nel 2019 è stato di 8 mld, nel 2021 di 20 mld. Quella di non avere delle centrali nucleari come invece hanno quasi tutti i paesi europei.
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Un fardello inatteso che peraltro grava sull’Italia ancora più di quanto non faccia su altri concorrenti industriali del pianeta Ogni componente della società italiana, classe anagrafica o classe sociale o gruppo professionale o lobby economica che sia, ritiene quasi sempre di avere propri interessi specifici che sono relativamente trascurati rispetto a quelli di altri gruppi. È il normale gioco democratico che oggi però è di fronte a una vistosa eccezione: la crisi energetica che investe con virulenza crescente…
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Una buona notizia salvo per l’effetto moltiplicatore sui prezzi delle commodities per ora indispensabili: cobalto, litio, manganese, nickel, rame +57% Ma la soddisfazione cede spazio all’inquietudine se si guarda al dato dell’energia: i prezzi dei beni energetici salgono in maniera sostenuta (+29,1%) ancor prima dei prossimi rincari già annunciati. E le previsioni, a proposito delle materie prime, guardano verso l’alto.
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Di recente, negli ultimi mesi del 2021, si è aggiunta l’impennata del gas naturale in Europa, che oggi è la commodity che mostra di gran lunga il maggior rincaro (+723%). A questi rincari si è sommato lo scorso anno il balzo del costo dei trasporti marittimi, anche questo piuttosto persistente. L'aumento dei prezzi delle materie prime sui mercati internazionali, iniziato dagli ultimi mesi del 2020, è ampio e diffuso.
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Articolo ». Attualità. Economia. 15 gennaio 2022. 15 gennaio 2022 Casale Monferrato. Rincari delle bollette Energica in campo per fronteggiare la crisi energetica Parla il presidente dell’azienda Paolo Secco. di r.m. Energica nel suo settore oggi rappresenta, pur in maniera proporzionata alle proprie dimensioni, una delle aziende con il miglior rating a livello nazionale Di certo sono misure che danno una mano alle famiglie, ma senza un intervento strutturale rischiano di essere poco efficaci.
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La corsa dei beni energetici, dai carburanti alle bollette, frena quasi 2 imprese su 3 (72%) con il boom dei costi per trasporti, riscaldamento, illuminazione e servizi che pesa sulla ripresa economica del sistema produttivo nazionale. advertisement. Il caro energia – continua Uecoop – sta squilibrando tutti i parametri di costo fin qui considerati nei contratti già stipulati per la fornitura di beni e servizi o per la gestione di attività sociali, assistenziali ed educative con enti pubblici e privati con la necessità – conclude Uecoop…
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Ventinove miliardi di bollette in più, praticamente una finanziaria in negativo, tutta sulle spalle delle imprese. Finora il governo si è limitato a indire una “riunione tecnica” sul pacchetto energia, e ad assicurare che “si stanno mettendo a punto ulteriori misure dirette ad attenuare l’impatto che il caro bollette ha sulle famiglie e le imprese”. Il caro bollette rischia di diventare il problema più esplosivo in un inizio d’anno caratterizzato quasi solo da brutte notizie, dall’aumento dei…
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