Marco Camandona e François Cazzanelli presentano : Viaggio al centro del terzo polo. Everest 8.848m - Lhotse 8.816m

Domenica 9 dicembre ore 21 gli alpinisti e guide alpine Marco Camandona e François Cazzanelli raccontano i due mesi di spedizione in Nepal per raggiungere le vette di Everest e Lhotse. Un viaggio caratterizzato anche dalla condivisione dell’amore e della passione per la montagna; e il vivere e condurre la spedizione nel pieno rispetto delle regole e della sicurezza”
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Domenica 9 dicembre 2018 (ore 21.00) presso la Sala Polivalente delle Scuole di Arvier (AO) una serata dedicata ai cinquanta giorni in Nepal degli alpinisti e guide alpine valdostane Marco Camandona e François Cazzanelli organizzata dall’amministrazione comunale di Arvier. La serata condotta dal giornalista Enrico Martinet, vuole rivivere assieme ai protagonisti il cammino verso le vette dell’Everest e del Lhotse, ascoltarne i racconti in prima persona e vedere le immagini realizzate durante la spedizione con il montaggio di Stefano Jeantet.

Everest & Lhotse Expedition 2018 si è svolta la primavera scorsa ed è stata motivo di grande orgoglio per il successo della spedizione e con altissimi livelli di adrenalina. Non sono mancati gli imprevisti, né i momenti in cui a prevalere è stata l’“anima” da soccorritore alpino. Protagonisti oltre alle guide valdostane Marco Camandona e François Cazzanelli anche i loro rispettivi clienti, l’astronauta Maurizio Cheli e l’imprenditore Sergio Cirio; quest’ultimo presenzierà alla serata di Arvier. L’obiettivo dichiarato fin da prima della partenza da Camandona era «la condivisione dell’amore e della passione per la montagna e il vivere e condurre la spedizione nel pieno rispetto delle regole e della sicurezza».

Partiti lo scorso 10 aprile destinazione Kathmandu, Nepal, gli alpinisti italiani hanno trascorso la fase di allenamento e acclimatamento, di circa un mese, tra Namche Bazar, il campo Base dell’Everest - raggiunto a piedi percorrendo immense valli e ghiacciai immacolati - e i campi intermedi, in attesa della finestra di bel tempo per raggiungere la vetta a 8848 metri. La montagna è una livella, azzera tutto. Quindi possono succedere cose inaspettate, possono cambiare i programmi dell’intera cordata. Può anche succedere di non raggiungere la vetta dell’Everest perché le bombole dell’ossigeno trasportate dallo Sherpa incaricato non arriveranno per tempo e perdere così l’attimo per la salita. Perché una spedizione si vive negli attimi, si organizza con precisione maniacale: gli oggetti da portare, la distribuzione del carico dei pesi, le razioni di cibo e di acqua.

“Alle ore 5.45 locali, (2.00 ora italiana) del 17 maggio 2018, Cazzanelli ha raggiunto la vetta, a quota 8.848 metri portando con se in cima al tetto del mondo l’astronauta Maurizio Cheli, con l’ausilio dell’ossigeno e con l'aiuto di Ramesh Gurung e Nima Rima Sherpa”. Cosa è successo? Perché le due squadre si sono divise? Il racconto di quella indimenticabile notte sarà rivissuto dai protagonisti guidati nel racconto dal giornalista Enrico Martinet.
Dopo una sola settimana dall’ascesa dell’Everest arriva la soddisfazione totale e la gioia: il 23 maggio alle 5 (ora italiana), le due guide alpine esperte, Camandona e Cazzanelli, raggiungono la vetta del Lhotse, 8516 mt, la quarta montagna della Terra, senza l’ausilio dell’ossigeno, in puro stile alpino. La coppia valdostana è stata l’unica cordata italiana a raggiungerne la vetta nel 2018. Per Camandona il Lhotse è stato l’ottavo ottomila senza ossigeno supplementare. Marco è tra i pochi eletti al mondo ad aver salito le sei montagne più alte del terra: la prima, l'Everest (8848 m) nel 2010; la seconda, il k2 (8610 m) nel 2000; la terza, il Kangchenjunga (8586 m) nel 2014; la quarta, il Lhotse (8516 m) nel 2018; la quinta, il Makalu (8463 m) nel 2016; e la sesta, il Cho Oyu (8201 m). Quest’ultima si concretizza assieme con la vetta del ShiSha Pangma (8027 m) nel 1998, con la salita in velocità dei due ottomila a pochi giorni di distanza. A queste, per dovizia di cronaca, si aggiunge l’Annapurna (8091 m) nel 2006.

Per Cazzanelli il traguardo è altresì importante perché si tratta del suo primo ottomila senza l’ausilio di ossigeno supplementare, dopo la scalata dell’Everest della settimana precedente.

Il Nepal per i due alpinisti valdostani, non è solo Everest, Lhotse, spedizioni e scalate, ma è anche solidarietà e volontariato. Camandona, assieme alla moglie Barbara - sostenuti da numerosi volontari, amici e benefattori - gestiscono la Casa-famiglia Sanonani (che in Nepalese significa Piccolo Bambino), nella periferia di Kathmandu (dove le condizioni di vita sono più precarie), nata nel 2015. In questa struttura alloggiano 25 bambini orfani e bisognosi, che hanno la possibilità di frequentare la scuola pubblica e continuare a vivere con le loro abitudini. L’intento principale è quello di aiutare queste persone nel rispetto e difesa della loro cultura, della loro lingua, religione e pensiero. Un modo concreto per ringraziare di quanto fa il popolo nepalese nei confronti degli alpinisti rispettosi della natura e dell’ambiente.

Numerosi anche i partner che hanno voluto accompagnare Marco Camandona in questa sua nuova spedizione, tra questi Millet, Grivel, Ferrino, Salice, Named Sport, Garmin e Top1 Communication Ufficio Stampa.

Web: www.camandonamarco.com
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Instagram: https://www.instagram.com/camandonamarco/
Twitter: @camandonamarco

Web: www.sanonani.house
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Foto della Spedizione: https://bit.ly/2qiRzDZ

Ufficio Stampa di Marco Camandona
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