La storia degli scontrini con il contributo COVID-19

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Su twitter c’è chi dice che anche in Germania e Francia ci sono contributi aggiuntivi da barbieri e parrucchieri:

“Abbiamo anche registrato – aggiunge Rienzi – casi di centri estetici che obbligano i clienti ad acquistare in loco un kit monouso costituito da kimono e ciabattine, alla modica cifra di 10 euro – aggiunge Rienzi – Chi non versa tale “tassa” e non acquista il kit, non può sottoporsi ai trattamenti, sempre per le esigenze legate al Covid”. (next)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La denuncia del Codacons, riportata dal Sole 24 Ore, lancia l’allarme sul rincaro dei prezzi nella fase 2 del Coronavirus. Lo scrive il Codacons, che riceve da giorni segnalazioni dei consumatori italiani circa rincari e voci di spesa originali applicati dagli esercenti. (Caffeina Magazine)

"Numerosi consumatori hanno denunciato un sovrapprezzo, mediamente dai 2 ai 4 euro, applicato in particolare da parrucchieri e centri estetici ai propri clienti- afferma il presidente Carlo Rienzi -. 23 maggio 2020 a. (Liberoquotidiano.it)

COSENZA – Spunta in Italia la ‘tassa Covid‘, un balzello dai 2 ai 4 euro applicato dagli esercenti ai propri clienti, e inserito direttamente come sovraprezzo nello scontrino, per finanziare i maggiori costi sostenuti dagli esercizi commerciali a causa del coronavirus. (Quotidiano online)

Non solo COVID Tax ma anche rincari. Codacons oltre alla Tassa COVID denuncia anche rincari abbastanza pesanti imposti non solo dagli stessi parrucchieri ma anche in diversi bar.Per i parrucchieri di rilevano aumenti del 25% con punte che arrivano, però, anche al 66%. (Notizie Ora)

Chi non versare tale “tassa” e non acquista il kit, non può sottoporsi ai trattamenti, sempre per le esigenze legate al Covid”. Incredibile ma vero almeno stando alla denuncia da parte del Codacons. (Virgilio Notizie)

Chi non versa tale ‘tassa’ e non acquista il kit, non può sottoporsi ai trattamenti, sempre per le esigenze legate al Covid”. “Un balzello inserito in scontrino con la voce “Covid” e che sarebbe imposto come contributo obbligatorio per sostenere le spese degli esercenti per sanificazione e messa in sicurezza dei locali”. (AbruzzoLive)