In Italia sullo scontrino spunta la «tassa COVID»

Corriere del Ticino ECONOMIA

«Dopo mesi sono finalmente andato a tagliare i capelli dove mi reco sempre, in un parrucchiere annesso ad un supermercato.

Tutti indossavano la mascherina, sia durante lo shampoo sia durante il taglio.

Chi non versare tale ‘tassa’ e non acquista il kit, non può sottoporsi ai trattamenti, sempre per le esigenze legate alla COVID».

«Sinceramente non ho controllato sullo scontrino, ma pagare 4 euro in più non mi è pesato: hanno effettivamente più spese e sono fermi da mesi. (Corriere del Ticino)

Ne parlano anche altre fonti

Abbiamo anche registrato casi di centri estetici che obbligano i clienti ad acquistare in loco un kit monouso costituito da kimono e ciabattine, alla modica cifra di 10 euro – aggiunge Rienzi – e chi non versa tale “tassa” e non acquista il kit, non può sottoporsi ai trattamenti, sempre per le esigenze legate al Covid”. (Quotidiano online)

Ti potrebbe anche interessare: Assembramenti per aperitivi e feste fino a tarda notte nella città italiana La tassa Covid sarebbe un surplus richiesto per contribuire alla spese di sanificazione e messa in sicurezza dei locali. (Caffeina Magazine)

Chi non versa tale ‘tassa’ e non acquista il kit, non può sottoporsi ai trattamenti, sempre per le esigenze legate al Covid”. Lo scrive il Codacons, che riceve da giorni segnalazioni dei consumatori circa rincari e voci di spesa originali applicati dagli esercenti. (AbruzzoLive)

Si tratta di aumenti che vanno dal 53% di Milano al 21% di Firenze, passando per il 36% di Roma. Tassa COVID sugli scontrini. Si tratta di una “tassa” che alcuni esercenti stanno applicando ai propri clienti nello scontrino come titolo di partecipazione per le sanificazioni e la messa in sicurezza dei negozi. (Notizie Ora)

Chi non versare tale “tassa” e non acquista il kit, non può sottoporsi ai trattamenti, sempre per le esigenze legate al Covid”. Incredibile ma vero almeno stando alla denuncia da parte del Codacons. (Virgilio Notizie)

Un balzello inserito in scontrino con la voce 'Covid', e che sarebbe imposto come contributo obbligatorio per sostenere le spese degli esercenti per sanificazione e messa in sicurezza dei locali". 23 maggio 2020 a. (Liberoquotidiano.it)