Lo smart working secondo Apple: tre giorni in ufficio e weekend lungo

la Repubblica ECONOMIA

Forse questo è il cambiamento più importante rispetto ai primi piani, che prevedevano il lavoro in presenza il lunedì, il martedì e il giovedì.

Stando a quanto riporta Bloomberg, infatti, l’azienda avrebbe fissato al primo lunedì del mese prossimo la scadenza per il ritorno in ufficio dei dipendenti.

Il nuovo calendario entrerà in vigore prima nella Silicon Valley e poi sarà adottato in altri uffici in tutto il mondo. (la Repubblica)

Ne parlano anche altri media

Per Airbnb i dipendenti sono liberi di lavorare ovunque nel paese in cui sono basati e per 90 giorni l’anno ovunque fra 170 paesi. Finora comunque il muro dei dipendenti regge: solo il 40% degli uffici di New York è occupato (CorCom)

Durante l’estate, i dipendenti Apple hanno lavorato dai loro uffici due giorni alla settimana. Per Santa Clara Valley, prevediamo di iniziare la nostra nuova fase pilota regolata con tutti i dipendenti in ufficio per tre giorni a partire dalla settimana del 5 settembre (Wall Street Italia)

E non la si può certo biasimare: l’inflazione infatti sta portando le persone ad avere un approccio più cauto specie per quanto riguarda le spese “non essenziali”, e i prodotti Apple rientrano abbondantemente in questo contesto per molti. (macitynet.it)

A inizio 2022 i giorni in presenza sono diventati due, mentre ad aprile si è passati a tre giorni a settimana, con l'obiettivo tornare ad avere tutti in azienda in maniera graduale. Lo segnala il puntuale Mark Gurman di Bloomberg: ai dipendenti della Mela sarà richiesto di tornare in ufficio per tre giorni la settimana , mentre nei restanti potranno lavorare da casa. (HDblog)

Ne è un esempio New York, mentre in Italia lo smart working rallenta e nel resto d’Europa sta aumentando. Le difficoltà di Cupertino nel delineare una strategia sul rientro in ufficio riflettono quelle di altre big della Silicon Valley nel decidere il futuro post-pandemia. (Corriere della Sera)

Il problema è che anche semplicemente tagliando le nuove assunzioni si vanno a creare delle figure ridondanti, e così è stato per Apple. Anche Google aveva scelto una strategia più mite, limitandosi ad annunciare un rallentamento delle nuove assunzioni nella speranza di poter evitare un’ondata di licenziamenti. (Lega Nerd)