Figliuolo, “l’imperativo categorico di accelerare” le vaccinazioni e le parole di Sileri

Periodico Italiano INTERNO

In un’intervista rilasciata a “La Stampa” il Generale Figliuolo ha dichiarato che “l’imperativo categorico è accelerare“.

Ma Sileri specifica che la mascherina si potrà toglierla all’aperto quando non c’è assembramento e rimetterla sempre in caso di assembramento.

Sileri si è dichiarato d’accordo con il togliere la mascherina all’aperto solamente quando si raggiungeranno le 30 milioni di vaccinazioni. (Periodico Italiano)

Ne parlano anche altri media

Di contro, per riuscire ad arrivare al milione di dosi si dovrà attendere il terzo trimestre quando, come previsto dal piano vaccini, si attendono oltre 94 milioni di dosi Figliuolo: “Con medici di base e farmacie faremo un milione di vaccini al giorno”. (Quotidiano Sanità)

Nessun problema per la seconda dose, oltre il 28esimo giorno il Cts ha ribadito che la seconda dose vaccini può slittare fino al 42esimo giorno e stamattina una nota di Pfizer lo ha confermato Si attendono altre 22mila dosi delle quali 10.700 di Pfizer arrivano oggi. (Rete8)

Ieri sera Alberto Cirio, durante un incontro a Roma con il generale Francesco Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid, ha appreso che tra giugno e luglio il Piemonte riceverà inderogabilmente almeno due milioni di dosi. (La Stampa)

Il mio obiettivo è superare le 500.000 somministrazioni al giorno entro giugno”. Piano vaccini Italia: i numeri del flop. Come detto, stando al piano vaccini redatto dal commissario Figliuolo in Italia si sarebbe dovuto iniziare a fare 300.000 somministrazioni al giorno a partire dal 17 marzo e 500.000 a partire dal 14 aprile. (Money.it)

Il colosso: «Richiamo a 21 giorni». Dati su di un più lungo intervallo di somministrazione al momento non ne abbiamo se non nelle (La Verità)

Il commissario straordinario garantisce a Cirio almeno due milioni di dosi tra giugno e luglio. Ieri, nel primo giorno di preadesione sono state 59.626 le persone tra i 50 e i 54 anni che si sono registrate su www. (La Stampa)