Mattarella: «Intorno all’antifascismo l’unità del popolo è doverosa»

Mattarella: «Intorno all’antifascismo l’unità del popolo è doverosa»
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Corriere della Sera INTERNO

Di Marzio Breda Il capo dello Stato: a Civitella: con le censure la propaganda fascista negava l’innegabile Non ne parla esplicitamente, ma è scontato che Mattarella consideri surreali le dispute sul 25 aprile, sempre le solite. Ma come? È ancora necessario dire che nell’antifascismo c’era la premessa alla pacificazione e alla partecipazione politica, concetti il cui apice sta nella Carta costituzionale? Nessuno ricorda che nel 1946, mentre il clima post-liberazione si trascinava confuso e violento e molti reclamavano giustizia sommaria, per riconciliarci fu varata (dal ministro comunista Togliatti) un’amnistia che estingueva le pene ai fascisti? E davvero qualcuno chiede l’abolizione di quella festa? Purtroppo, per quanto sia frustrante, ogni anno è così. (Corriere della Sera)

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“All’infamia della strage di Marzabotto , la più grande compiuta in Italia, seguì un corollario altrettanto indegno: la propaganda fascista , sui giornali sottoposti a controlli e censure, negava l’innegabile, provando a smentire l’accaduto, cercando di definire false le notizie dell’eccidio e irridendo i testimoni”. (Il Fatto Quotidiano)

«Intorno all’antifascismo è doverosa l’unità popolare, senza compromettere d’altra parte la varietà e la ricchezza della comunità nazionale, il pluralismo sociale e politico, la libera e mutevole articolazione delle maggioranze e delle minoranze nel gioco democratico». (il manifesto)

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