Coronavirus in Calabria, nuovo caso sospetto a Reggio: accertamenti in corso

LaC news24 ECONOMIA

Il caso, tuttavia, sotto un profilo formale viene trattato come “sospetto” in attesa di procedere con tutte le valutazioni del caso.

L’accertamento che il decesso della donna è stato dovuto al coronavirus è stato fatto dopo la sua morte.

Caso sospetto di Coronavirus a Reggio. Si tratta di una donna di 26 anni proveniente dal Veneto, una delle zone del nord Italia considerate a rischio.

Si tratta di una donna di 26 anni proveniente dal Veneto, da una delle zone del nord Italia più a rischio dopo i casi accertati. (LaC news24)

Ne parlano anche altri media

Si tratta di una donna di 27 anni di Campo Calabro che nei giorni scorsi era stata in Veneto. La situazione della donna é stata segnalata dal suo medico di famiglia. (Gazzetta del Sud - Edizione Calabria)

Una prima tranche di lavori aveva consentito una riapertura parziale limitata alla pratica delle attività ludico ricreative e di benessere fisico. Il Campo Coni nel 2014 era andato incontro alla chiusura disposta dalla terna commissariale a seguito della perdita di agibilità, da qui la necessità di avviare un progetto di ristrutturazione e adeguamento. (CityNow)

Rimarrà in osservazione per altre 24 ore come previsto dal protocollo ma le condizioni sono già migliorate. Resterà in osservazione per 24 ore e il test sarà ripetuto. Allarme rientrato per la donna di Campo Calabro. (Il Reggino)

Tredici avvisi di garanzia sono stati notificati dalla Procura di Reggio Calabria ad altrettanti dipendenti della Città Metropolitana reggina, accusati di assenteismo dal posto di lavoro senza giustificazione né autorizzazione. (Il Reggino)

Una donna di 26 anni proveniente da Codogno (una delle zone considerate più a rischio in Lombardia), è in questo momento sottoposta a tutti gli accertamenti del caso al Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, seguendo il protocollo disposto a seguito dell'allarme Coronavirus (CityNow)

In questa frazione di Reggio Calabria, sulle pendici dell’Aspromonte, Demetrio Spanò è ancora attivo nella coltivazione dell’orto e dell’uliveto di famiglia. In particolare, sono stati numerosi quelli provenienti da Badolato e da Isca sullo Jonio (in provincia di Catanzaro) dove Demetrio Spanò ha prestato servizio dal 1950 al 1961. (Gazzetta del Sud)