McDonald’s lascia la Russia. Lo storico debutto nell’Urss di 32 anni fa

Corriere della Sera ESTERI

Lo ha comunicato la catena di ristoranti fast food statunitense, che operava nel paese da 32 anni.

La scelta di Renault L’annuncio di McDonald’s fa seguito a quella presa anche da Renault.

Ceduta anche la partecipazione del 67,69% in Avtovaz all’Istituto centrale di ricerca e sviluppo automobili e motori di Mosca (Nami)

Le sue attività russe passano direttamente a Mosca: il gruppo automobilistico ha deciso per la cessione del 100% delle azioni in Renault Russia al governo. (Corriere della Sera)

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L’accordo con Govor. Manca ancora la firma nero su bianco, ma quello tra Govor e McDonald’s è un patto ormai fatto. Nel 1990 McDonald’s fu il primo tra i marchi di consumo occidentali a conquistare l’accesso in Russia, aprendo poi le porte a tanti altri brand. (QuiFinanza)

Russia, così è cambiata la vita. Certo, non si può dire che questa grande fuga da Mosca non stia costando gravi perdite per tutti. Tra questi, anche molti giovani: hanno lasciato la Russia per il timore di ritrovarsi in guerra. (ilmessaggero.it)

Le aziende occidentali si ritirano un pezzo alla volta (anche se molte altre società, italiane incluse, rimangono in Russia: qui l’articolo completo). Starbucks aveva già sospeso tutte le attività commerciali nel Paese dall’8 marzo, inclusa la spedizione di prodotti. (Corriere della Sera)

Starbucks, dopo 15 anni di presenza nel territorio russo, ha deciso che chiuderà tutti i suoi punti vendita, che a oggi sono in tutto 130. Dopo McDonald's, un altro colosso americano del food lascerà la Russia nei prossimi giorni. (ilGiornale.it)

Dopo McDonald's, anche la catena di caffetterie Starbucks lascia la Russa: l'annuncio è stato dato lunedì e segue quasi 15 anni di presenza a Mosca. (afp). Starbucks si aggiunge così a multinazionali come Exxon mobil e British american tobacco, che hanno già annunciato che lasceranno il Paese (la Repubblica)

Fatti principali. Tutte i 130 punti di Starbucks in Russia chiuderanno definitivamente. All’inizio di marzo, il gigante del caffè aveva già sospeso tutte le operazioni commerciali russe e chiuso temporaneamente tutti i punti vendita russi. (Forbes Italia)