Turchia, vice ministro Finanze: determinati a continuare politica di riduzione tassi

Il Messaggero ECONOMIA

Il vice ministro delle finanze turco ha affermato che la politica di riduzione dei tassi aiuterebbe la Turchia nell'era post-pandemia attraverso "attraenti opportunità di investimento"

(Teleborsa) - Nonostante la lira sia crollata a minimi storici, perdendo il 45% del suo valore da inizio anno, la Turchia è determinata a continuare una politica di riduzione dei tassi di interesse e gli "attacchi manipolativi" alla lira non lasceranno alcun danno duraturo, ha dichiarato il vice ministro delle finanze Nureddin Nebati. (Il Messaggero)

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E così, appunto, ha fatto per qualche giorno Apple. Andando su apple.com/tr, gli utenti ora non sono più in grado di completare l'acquisto dei prodotti disponibili, che sia un iPhone 13 Pro Max da 256GB di colore argento, un paio di AirPods Pro o un iMac M1 da 24" blu (HDblog)

“Lascia tutto e vieni in piazza!”. (Il Fatto Quotidiano)

Affinché una valuta rimanga stabile, è importante che i detentori e gli investitori abbiano fiducia nella banca centrale. La lira turca è in caduta libera. È relativamente facile spiegare perché la lira turca è crollata di oltre il 40% quest’anno e di oltre il 300% negli ultimi 15 anni. (Invezz)

Una previsione che potrebbe portare la Turchia a diventare l’Argentina dell’Egeo e costringere il paese a chiedere assistenza al Fondo monetario internazionale. Lo ha dichiarato lo stesso presidente, in un videomessaggio trasmesso in occasione del vertice Turchia 2023 organizzato da Turkuvaz Media (Domani)

La tempesta della lira turca in realtà è iniziata dal 2010, con una punta acuta nel 2018 Mariano Giustino – corrispondente di Radio Radicale dalla Turchia – l’altro giorno ha riferito che in cinque ore il cambio con l’euro della lira turca è passato da 14 a 14,43 lire. (L'Opinione)

Il presidente insiste sui tagli dei tassi e le esportazioni per “vincere la guerra di indipendenza economica”. Il leader turco non ha nemmeno risparmiato attacchi a quanti criticano la politica economica impressa dal governo e dall’Akp (Partito di giustizia e sviluppo). (Corrispondenza romana)