Dalla Pfizer 100 mila dosi in meno a settimana, allarme per i richiami

AGI - Agenzia Giornalistica Italia ECONOMIA

Intanto regna l'incertezza: la casa farmaceutica ha annunciato che il taglio delle dosi durerà 3-4 settimane, e che la consegna di quanto pattuito sarà comunque garantita entro il primo trimestre.

Con il taglio annunciato si dovrebbe scendere a 430-440mila dosi settimanali.

E' questo l'impatto sull'Italia della decisione di Pfizer, comunicata ieri, di tagliare del 29-30% la fornitura di vaccini contro il Covid. (AGI - Agenzia Giornalistica Italia)

Ne parlano anche altre fonti

Secondo l'ente regolatore, gli studi sul vaccino Comirnaty di Pfizer/BioNTech hanno incluso pochi over 85 e non hanno coinvolto pazienti instabili o con malattie in fase acuta. (Il Piccolo)

La casa farmaceutica Usa Pfizer ha annunciato un «piano» che dovrebbe consentire di limitare a una settimana i ritardi nella consegna del vaccino contro il Covid-19 sviluppato insieme a BioNTech. La nota delle aziende assicura però che il sito di Puurs «subirà una riduzione temporanea del numero di dosi erogate nella prossima settimana». (Gazzetta del Sud)

Due operatori britannici hanno avuto gravi reazioni allergiche. La notizia è stata riportata da tutti i maggiori media internazionali, compresi quelli italiani, e sono molti ora i soggetti in campo che chiedono uno stop alle vaccinazioni contro il Coronavirus. (La Luce di Maria)

Per Sigurd Hortemo, direttore sanitario dell’agenzia, non si può escludere che al decesso possano aver contribuito effetti collaterali come la febbre e la nausea, comuni dopo la vaccinazione. Secondo il rapporto, 13 anziani sono morti poco dopo la vaccinazione, e altri 9 hanno sofferto di effetti collaterali seri. (Il Manifesto)

In Norvegia sono stati registrati 23 morti, tra persone anziane e fragili, “associate alla vaccinazione anti-Covid” di Pfizer-BioNtech. “Per coloro che hanno comunque una vita residua molto breve, il beneficio del vaccino può essere marginale o irrilevante”, ha aggiunto. (Il Fatto Quotidiano)

Ritardo che, secondo quanto era stato reso noto ieri, avrebbe potuto arrivare a 3-4 settimane. Per Guido Rasi, docente di. microbiologia, dell’Università di Tor Vergata e già direttore generale dell’Agenzia Europea dei Medicinali (Ema), sì. (L'HuffPost)