Heineken Italia annuncia 93 esuberi di personale, a seguito di un piano di riduzione costi

Beverfood.com ECONOMIA

Heineken produce birra in Italia da oltre 40 anni.

Il 24 novembre si è tenuto un incontro tra le segreterie nazionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e il gruppo Heineken.

Heineken Italia, filiale italiana dell’omonimo gruppo birrario olandese e ledader sul mercato birrario italiano, ha annunciato esuberi di personale per 93 lavoratori , di cui 46 nell sede centrale a Sesto San Giovanni.

LA POSIZIONE DEI SINDACATI. (Beverfood.com)

Ne parlano anche altre testate

I vertici aziendali hanno annunciato l'eventualità ai sindacati lunedì 24 novembre, presentando un piano di riorganizzazione dei quattro stabilimenti italiani: Pollein, Comun Nuovo (Bergamo), Massafra (Taranto) e Assemini (Cagliari). (Valledaostaglocal.it)

Heineken taglia: 93 esuberi in Italia,. la metà nella sede di Sesto San Giovanni. Pubblicato il 26 novembre 2020 | 10:35. Heineken è pronta a tagliare in Italia. Una riorganizzazione con l'obiettivo di ridurre i costi, congelata momentaneamente solo dall'impossibilità di fare licenziamenti, bloccati dal governo in era di coronavirus. (Italia a Tavola)

in foto: (LaPresse). Dei quattro stabilimenti che ha in Italia, la Heineken ha annunciato tagli al personale per un totale di 93 lavoratori. Lo scorso 24 novembre, Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e il gruppo Heineken, si sono incontrati per discutere della questione. (Fanpage.it)

Heineken ha annunciato il taglio di un centinaio di posti di lavoro in Italia. I birrifici della multinazionale olandese presenti in Italia sono: Comun Nuovo (BG), Pollein (AO), Massafra (TA) e Assemini (CA). (La Prima Pagina)

I tagli colpiranno duro nella sede centrale di Sesto San Giovanni, al confine con Milano, dove sono previsti 46 esuberi. Ma intanto i sindacati hanno annunciato lo stato di agitazione. (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)

Il piano di esuberi coinvolge sia gli addetti alla produzione che quelli della rete esterna, oltre che il personale di sede. "È una scelta inaccettabile, che le organizzazioni sindacali non potranno mai condividere", sottolinea Gennaro De Falco, segretario della Fai Cisl di Milano. (IL GIORNO)