La resistenza palestinese non è quella partigiana

La resistenza palestinese non è quella partigiana
La Stampa INTERNO

Ieri in tutta Italia è andato in scena il Coachella dei ProPalestina, dei movimenti transfemministi, dei movimenti per il clima, dei maranza in Duomo, di quelli che urlano al megafono l’augurio che qualcuna venga stuprata «come il 7 ottobre», degli intellettuali col monologo, di quelli con la campagna elettorale personale da portare avanti, di quelli che «bellissima piazza» quando dall’altro lato della strada urlavano «assassini». (La Stampa)

Su altri giornali

Il brillante risultato è stato ottenuto con un sistematico lavoro di demolizione del (fu) messaggio comune, con l’espulsione dell’avversario dal momento simbolico. Opera scritta, musicata e accompagnata dalla zelante propaganda dei gazzettieri e dei salonisti del libro. (Liberoquotidiano.it)

Il mio intento era di rendere omaggio a quanti avevano contribuito, quasi ottant'anni fa, a riportare libertà e sovranità sul territorio italiano occupato dai tedeschi e a rischio di occupazione slava al confine orientale. (La Pressa)

A 79 anni dalla Liberazione, gli antifascisti italiani hanno portato in piazza la bandiera palestinese. (ilGiornale.it)

Il finto 25 aprile

Resistenza, resistenza, ora e sempre. Fiumi di retorica per il 25 aprile. Vorremmo fare un grande sonno e risvegliarci il 2 maggio. Leggete il direttore della Stampa Malagutti e capite cosa intendo. Zuppa di Porro 25 aprile 2024 (Nicola Porro)

In un simile contesto anche questo editoriale non ha alcun senso, poiché pochissimi lo leggeranno e qualcuno, forse, lo commenterà accontentandosi delle tre righe della didascalia (che, peraltro, non sceglierò io). (Primocanale)

Dopo giorni di accuse alla destra di non dichiarasi antifascista sottolineando come il 25 aprile dovrebbe essere «la festa di tutti gli italiani», la giornata di ieri ha rappresentato al meglio il tentativo di una certa sinistra di farne una data di parte e divisiva. (ilGiornale.it)