Caso Saipem, Scaroni assolto dalle accuse sulla maxitangente

Calcio e Finanza ECONOMIA

La seconda Corte d’Appello di Milano ha assolto l’ex ad di Eni Paolo Scaroni, attuale presidente del Milan, e la compagnia petrolifera italiana nel processo con al centro il caso Saipem-Algeria su una presunta maxitangente algerina da 197 milioni di dollari.

Tutti sono stati assolti perchè il fatto non sussiste ed è stata revocata la confisca di 197 milioni di dollari, il profitto del reato, disposti in primo grado nei confronti della partecipata di Eni. (Calcio e Finanza)

Su altri media

I giudici hanno anche assolto tutti gli altri imputati “perché il fatto non sussiste”. Non ce lo aspettavamo ma lo speravamo, perché sono 7 anni che ribadiamo la assoluta estraneità di Saipem”. (Il Riformista)

Al momento in cui si scrive, le azioni Saipem appaiono poco mosse a Piazza Affari. Le azioni Saipem, infatti, hanno iniziato le contrattazioni con un rialzo di poco superiore al mezzo punto percentuale. (Money.it)

La Corte ha quindi revocato la confisca da 197 milioni di dollari a carico di Saipem nel processo di secondo grado sulla presunta maxitangente algerina. I rappresentanti dell'accusa, il sostituto Pg Massimo Gaballo e il pm Isidoro Palma, avevano chiesto una condanna a 6 anni e 4 mesi per Paolo Scaroni, ex numero uno di Eni e attuale presidente del Milan, per corruzione internazionale. (la Repubblica)

Nessuna tangente in Algeria. I giudici della Corte d'Appello di Milano sostengono che " il fatto non sussiste " e richiama l'insufficienza di prove. (ilGiornale.it)

«Non ce lo aspettavamo, ma ci speravamo perché da sette anni sosteniamo con forza l’assoluta estraneità di Saipem dall’accusa di corruzione internazionale», esulta il difensore della società, l’avvocato Enrico Giarda. (La Stampa)

Niente più condanna per i sei imputati, né per Saipem ritenuta dalla corte non responsabile del presunto illecito amministrativo. Confermata l'assoluzione per il manager Eni Antonio Vella, ex responsabile del gruppo per l'area del Nord Africa. (Adnkronos)