Eni-Algeria, Saipem assolta in appello: annullata la confisca di 197 milioni di dollari

Il Messaggero ECONOMIA

La seconda Corte d'Appello di Milano ha assolto l'ex ad di Paolo Scaroni , attuale presidente del Milan, e la compagnia petrolifera italiana nel processo con al centro il caso-Algeria su una presunta maxitangente algerina da 197 milioni di dollari.

L'operazione è costata circa 923 milioni di dollari canadesi.

Assolti anche tutti gli altri imputati nel procedimento di secondo grado, inclusi i manager di Saipem e la stessa partecipata. (Il Messaggero)

La notizia riportata su altri giornali

"L’assoluzione era già stata pronunciata in primo grado e davanti al gup, credo che possiamo mettere la parola fine a questa vicenda complicata", afferma l'avvocato Enrico De Castiglioni, legale di Scaroni, dopo la conferma in appello della sua assoluzione. (Adnkronos)

I giudici della seconda Corte d’Appello di Milano hanno confermato l’assoluzione per Paolo Scaroni ed Eni nell’ambito del processo sulla presunta maxi tangente versata dal gruppo in Algeria. I giudici hanno anche assolto tutti gli altri imputati “perché il fatto non sussiste”. (Il Riformista)

La somma era considerata l'equivalente del prezzo del reato. La Corte ha quindi revocato la confisca da 197 milioni di dollari a carico di Saipem nel processo di secondo grado sulla presunta maxitangente algerina (la Repubblica)

La Corte d'Appello di Milano ha assolto tutti gli imputati accusati di corruzione internazionale. I giudici della Corte d'Appello di Milano sostengono che " il fatto non sussiste " e richiama l'insufficienza di prove. (ilGiornale.it)

Azioni Saipem in osservazione dopo la pronuncia della seconda Corte d’Appello di Milano. Le azioni Saipem, infatti, hanno iniziato le contrattazioni con un rialzo di poco superiore al mezzo punto percentuale. (Money.it)

Dopo tre assoluzioni, possiamo finalmente mettere la parola fine a questa complicata vicenda», ha dichiarato l'avvocato Enrico de Castiglione, legale dell'ex numero uno di Eni. «Non ce lo aspettavamo, ma ci speravamo perché da sette anni sosteniamo con forza l’assoluta estraneità di Saipem dall’accusa di corruzione internazionale», esulta il difensore della società, l’avvocato Enrico Giarda. (La Stampa)