“Perché dice censura?”. Giordano Bruno Guerri smonta la lagna di Scurati

“Perché dice censura?”. Giordano Bruno Guerri smonta la lagna di Scurati
Nicola Porro INTERNO

Giordano Bruno Guerri, noto storico che ha dedicato gran parte della sua carriera allo studio del fascismo, ha rilasciato un’intervista a Repubblica, che mette la parola fine (si spera) al caso Scurati. Primo: non c’è nessuna “censura” ai suoi danni. Secondo: “Non sappiamo se è saltata per tircheria della Rai o perché lui voleva più soldi”. E terzo: sarebbe il caso di smetterla di fare la vittima, perché Scurati tutto è tranne che un povero intellettuale preso di mira dal potente dio turno. (Nicola Porro)

La notizia riportata su altri giornali

“Dietro la censura che c’è stata nella Rai, ma anche la dichiarazione della presidente del Consiglio, trovo gravissimo l’attacco denigratorio, di violenza, verso un intellettuale, uno scrittore importante, che semplicemente ha detto quello che pensava, tra l’altro su richiesta del servizio pubblico”, così Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, fuori da Palazzo Madama commentando il caso Scurati. (Il Fatto Quotidiano)

Per chi conserva nella memoria un pizzico della migliore produzione televisiva che fu, non sarà difficile ricordare la presenza di Giordano Bruno Guerri al Maurizio Costanzo Show, scrittore e saggista di altissimo spessore, nonché intellettuale raffinato, che non si è mai omologato al "pensiero dominante". (Il Giornale d'Italia)

Tutte le forze di opposizione hanno invece votato a favore della proposta, avanzata dal deputato Pd Stefano Graziano (LAPRESSE)

Due anni fa Scurati aveva trovato il suo Duce e osannava Mario Draghi

Ovazione per Antonio Scurati in piazza Duomo al termine della sua lettura dal palco del monologo prepararatpo per la trasmisione di Rai3 di Serena Bortone ma mai andato in onda. Milano, 25 apr. (Tiscali Notizie)

Prima ancora d’aver completato l’indagine interna da lui stesso avviata al grido di «chi ha sbagliato paga», l’ad Roberto Sergio si rimangia la linea dura — tutti i «provvedimenti drastici» annunciati ai giornali amici — e assolve i dirigenti meloniani della Rai: nessuno avrebbe impedito ad Antonio Scurati di partecipare al prog… (la Repubblica)

Nel luglio 2022, lo scrittore che oggi si atteggia a dissidente scrisse una lettera aperta all’allora premier lodandone il «piglio del dominatore» e sottolineando che i suoi avversari «non valgono una sua unghia». (La Verità)