La Commissione Europea regolamenta criptovalute e stablecoin

Cryptonomist ECONOMIA

Stablecoin e criptovalute, la Commissione Europea dispone vigilanza. Gli Stati nazionali sono chiamati a nominare un’autorità di vigilanza sul settore.

Per la Commissione Europea la ripresa economica passa anche per il digitale:

Ascolta qui download. Svolta in UE: la Commissione Europea ha emanato ieri una proposta di regolamentazione per criptovalute e stablecoin.

Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo, ha detto esplicitamente:. (Cryptonomist)

La notizia riportata su altri media

In particolare la Commissione imporrà uno specifico quadro di sorveglianza tanto per i fornitori di TlC quanto per i fornitori di servizi cloud. Resilienza operativa. C’è un aspetto sul quale l’Europa non intende transigere: soltanto investendo sulla sicurezza si può immaginare una finanza più digitale, potendone così cogliere tutti i vantaggi correlati. (Punto Informatico)

Con una nota pubblicata ieri, 25 settembre, sui canali ufficiali, Bruxelles ha annunciato di voler chiedere alla Corte europea di giustizia la riesamina di quanto stabilito lo scorso luglio, ovvero che la Big Tech sia in pari con le imposte. (Lega Nerd)

“Il pacchetto di finanza digitale include una nuova strategia sulla finanza digitale per il settore finanziario dell’Ue, con l’obiettivo di garantire che abbracci la rivoluzione digitale e la guidi con imprese europee innovative in testa, mettendo i vantaggi della finanza digitale a disposizione dei consumatori e delle imprese”. (We Wealth)

La Commissione aveva infatti ordinato il pagamento di 13 miliardi di dollari in tasse arretrate al governo irlandese, una decisione criticata sia da Apple che dalla stessa Irlanda. (Tech Fanpage)

Volendo puntare alla neutralità climatica entro il 2050, la riduzione delle emissioni di gas serra, fino a oggi fissata al 40% entro il 2030, potrebbe passare persino al 55% sempre entro la medesima data. (Automobilismo.it)

Ci sembra ora opportuno sottolineare come queste decisioni siano già affiancate da prese di posizione della Commissione Europea e degli Stati membri che rafforzano e rendono più credibile questo “nuovo corso” europeo. (Il Messaggero)