ISTAT: oltre 6 milioni di famiglie italiane non usano Internet

Il Fatto Quotidiano INTERNO

La speranza è che se ne sia accorto anche il mondo della politica e dell’imprenditoria.

Se ciò sarà bastato a migliorare il rapporto tra gli italiani e il Web lo sapremo ovviamente soltanto il prossimo anno, intanto però i dati del 2019 non sono affatto incoraggianti.

Ma non è tutto, perché ben 6.175.000 famiglie, pari al 24,2% del totale, non sono proprio connesse.

Il quadro che ne merge, com’è facile immaginare, è desolante per quanto riguarda ad esempio mobilità sociale, diseguaglianze economiche e lavoro. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri media

Queste ultime sono particolarmente utilizzate dalle imprese che operano nei servizi alla persona (55,2%) e in quelle di maggiori dimensioni (46,1%% nelle medie, 51,6% nelle grandi). (Adnkronos)

La ricerca voluta dal Governo italiano sulla popolazione italiana per accertare la diffusione del nuovo coronavirus è destinata ad un mezzo fallimento. Ora se si vorrà riprovare con un nuovo campione, bisognerà ordinare una nuova partita da 150mila kit per test sierologico, mentre quelli fatti sono solo da buttare. (Sputnik Italia)

Le vendite dei beni non alimentari sono in calo del 37,4% in valore e del 37,8% in volume, mentre le vendite dei beni alimentari mostrano variazioni positive (rispettivamente +1,5% in valore e +0,4% in volume). (Milano Finanza)

Tra le differenti forme distributive, l’e-commerce registra una ulteriore e forte accelerazione, confermandosi come l’unico settore in crescita in termini tendenziali. Rimbalzo dei consumi in Italia con la fine progressiva del lockdown e la riapertura dei negozi di ogni genere. (Finanzaonline.com)

Maggio, con la fase 2 dell’emergenza Coronavirus, porta nel commercio al dettaglio un aumento delle vendite rispetto ad aprile del 24,3% in valore e del 25,2% in volume con «un parziale recupero» dei forti cali dei due mesi precedenti. (Gazzetta di Parma)

Rispetto al profilo, le imprese più produttive e maggiormente integrate nel tessuto economico manifestano una prevalenza di strategie improntate alla riorganizzazione (43,4%) rispetto all’espansione (28,7%). (Adnkronos)