L'Istat: «Un'azienda su 3 rischia la chiusura per il Covid. Anche hotel e ristoranti in pericolo»

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A queste si aggiungono il 61,5% delle aziende dello sport, cultura e intrattenimento (con 3,4 miliardi di euro di valore aggiunto e circa 700 mila addetti).

Oltre sei alberghi e ristoranti su dieci rischiano la chiusura entro un anno a seguito dell'emergenza coronavirus mettendo in pericolo oltre 800 mila posti di lavoro.

Il pericolo di chiudere è più altro tra le micro imprese (40,6%) e la piccole (33,5%) ma è «significativo» anche tra le medie (22,4%) e le grandi (18,8%). (Leggo.it)

Su altri media

Più di un terzo delle imprese, si legge ancora nella Nota Istat (circa 360 mila unità, 24,3% degli occupati, 21,2% del valore aggiunto) ha dichiarato di non avere adottato alcuna strategia per fronteggiare la crisi. (Adnkronos)

Secondo la stima preliminare dell’Istat, le vendite al dettaglio hanno registrato a maggio un aumento del 25,2% rispetto al mese prima. Rimbalzo dei consumi in Italia con la fine progressiva del lockdown e la riapertura dei negozi di ogni genere. (Finanzaonline.com)

A trainare sono i beni non alimentari, che crescono sul mese del 66,3% in valore e del 66,6% in volume, mentre i beni alimentari calano, per la prima volta dallo scorso agosto (-1,4% in valore e in volume -1,6%). (Gazzetta di Parma)

La ricerca voluta dal Governo italiano sulla popolazione italiana per accertare la diffusione del nuovo coronavirus è destinata ad un mezzo fallimento. I test sierologici erano stati gratuitamente messi a disposizione dalla società farmaceutica Abbott. (Sputnik Italia)

Un ulteriore elemento di resilienza,conclude lo studio Istat, è legato al fatto che nelle imprese produttive e sistemiche si riscontra una maggiore tendenza sia verso strategie espansive (28,7%) sia verso strategie di riorganizzazione (43,4%). (Adnkronos)

Sempre in termini congiunturali diminuiscono, per la prima volta dallo scorso agosto, le vendite di beni alimentari. Nel dettaglio, per il trimestre marzo-maggio 2020, le vendite al dettaglio diminuiscono del 20,6% in valore e del 21,8% in volume rispetto ai tre mesi precedenti. (Milano Finanza)