Europee e Autonomia, il doppio assedio che preoccupa Salvini

Europee e Autonomia, il doppio assedio che preoccupa Salvini
Corriere della Sera INTERNO

Di Massimo Franco Dalla candidatura di Vannacci (che preoccupa molti leghisti) alle tensioni con gli alleati sulla riforma delle Regioni Si profila un doppio accerchiamento nei confronti di Matteo Salvini. Il primo nasce dall’interno della Lega, e riguarda le candidature per le Europee: a cominciare da quella del controverso generale Roberto Vannacci, che davanti alle proteste dice di non avere deciso. (Corriere della Sera)

Su altre fonti

Dai tempi delle riforme ai chiarimenti chiesti dal ministro Pichetto sulla maxi opera, tutte le spine Di Marco Cremonesi (Corriere della Sera)

Ieri alle 12 in Commissione Affari costituzionali della Camera scadeva il termine per la presentazione degli emendamenti al ddl Calderoli, i partiti d’opposizione avevano già annunciato che ne avrebbero presentati molti. (il manifesto)

Sul provvedimento bandiera della Lega - nonostante nessuno nel centrodestra abbia presentato come da accordi proposte di modifica - si registra ancora una volta il dualismo tra le accelerazioni del partito di Salvini e le frenate di Forza Italia. (Il Sole 24 ORE)

Autonomia, Forza Italia frena, nella Lega cresce il fronte anti-rinvio. Zaia attacca Tajani: “Mica facciamo un furto”

Sull’Autonomia differenziata tutto, o molto, si gioca ancora una volta sui tempi d’esame con la scadenza del voto europeo... Alta tensione nella maggioranza sull’Autonomia mentre le opposizioni provano a dare battaglia con una pioggia di 2.400 emendamenti in commissione alla Camera. (NT+ Enti Locali & Edilizia)

Corsa contro il tempo per l’approdo in Aula dell’Autonomia alla Camera: la commissione Affari Costituzionali sarà probabilmente costretta, di conseguenza, a lavorare anche nei giorni del weekend del 25 aprile per riuscire a completare l’esame del provvedimento. (Gazzetta del Sud)

E traballa il patto siglato fra i leader, quello di portare in aula la legge il 29 aprile e far svolgere almeno la discussione generale prima delle Europee, lasciando che il voto finale giunga dopo. Ieri si è consumato un altro passaggio sofferto: Forza Italia, con il capogruppo Paolo Barelli e il presidente della commissione … (la Repubblica)