Non ci sarà un'altra Argentina: accordo in extremis per evitare un nuovo default

Forbes Italia ESTERI

In base all’accordo, rivela il comunicato (condiviso anche su Twitter dal ministero dell’Economia) “l’Argentina adeguerà alcune delle date di pagamento previste per le nuove obbligazioni stabilite nell’invito del 6 luglio”.

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Argentina y tres grupos de acreedores alcanzaron un acuerdo de reestructuración de deuda.https://t.co/zAV8mPE99G — Ministerio de Economía de la Nación (@Economia_Ar) August 4, 2020. . (Forbes Italia)

Ne parlano anche altre fonti

Così facendo Buenos Aires è riuscita a ridurre parte del suo debito, trovando un’intesa con i creditori, che pretendevano 55,7 dollari per ogni bond. Sebbene non sia stato raggiunto l’obiettivo iniziale di ottenere un risparmio di oltre 41 miliardi di dollari, l’esecutivo ha espresso grande soddisfazione, definendo l’accordo come “un significativo alleggerimento del peso del debito”. (Vatican News)

Bond Argentina, adesioni in crescita alla controproposta dei creditori. Bond Argentina in forte rialzo. In altre parole, gli obbligazionisti oggi pretendono che i termini fissati dall’accordo vengano scolpiti sulla roccia e che non siano soggetti a nuove revisioni peggiorative, uno scenario non improbabile, dato che quello in corso è il secondo default effettivo (terzo, compreso quello “tecnico” del 2014) dal 2001. (InvestireOggi.it)

E cioè perfino BlackRock, ma anche Fidelity, Monarch, Gramercy, Pharo Managment, Redwood Capital, Oaktree Capital, VR Capital, HBK, Pimco, Mangart Capital, Amundi, BlueBay, Rowe Price, Western Asset Management, Wellington, Alliance Bernstein e Cyrus. (Gaucho News)

Inoltre, questo accordo permette all’Argentina di tornare sul mercato con l’emissione di nuovo debito e di intavolare trattative con il Fondo monetario internazionale per chiedere ulteriori prestiti. Dopo mesi di estenuanti trattative, il governo di Buenos Aires ha trovato l’accordo con tre gruppi di creditori per ristrutturare il proprio debito di circa 65 miliardi di dollari. (Yahoo Finanza)

La paura è che in realtà sia solo l’ennesima puntata di una telenovela che ancora non volge al termine. Opzione valutaria: i possessori di obbligazioni denominate in euro e franchi svizzeri potranno scambiare le proprie obbligazioni con le nuove obbligazioni denominate in dollari in base ai tassi di cambio del 6 agosto 2020. (Finanza.com)

In un comunicato del Ministero dell’Economia e di tre gruppi di creditori l’accordo è stato definito un alleggerimento significativo del peso del debito. In base a quanto stabilito dal nuovo accordo l’Argentina rivedrà alcune delle date di pagamento previste per il rimborso delle nuove obbligazioni inserite nella sua proposta di scambio presentata lo scorso 6 luglio. (Wall Street Italia)