Incentivi auto: il governo valuta un rifinanziamento - Quattroruote.it

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Anche l’entità e le modalità delle misure sono ancora in discussione.

Accelerare il rinnovo del parco veicoli consente di ridurre l'inquinamento, ridurre i consumi ed è un'operazione sicuramente utile dal punto di vista della transizione energetica e dello sviluppo sostenibile”.

Una nuova iniezione di fondi destinati agli incentivi per l’auto potrebbe arrivare nella prossima manovra: l’ipotesi è stata confermata dal viceministro all’Economia Antonio Visiani. (Quattroruote)

Ne parlano anche altri media

L’intenzione del governo sarebbe di finanziare il nuovo “bonus auto” con 400 milioni. Intanto ieri il Senato ha iniziato a votare gli emendamenti al decreto agosto in previsione del voto di fiducia sul provvedimento che potrebbe esserci lunedì. (Il Messaggero)

Secondo quanto riportato da Ansa, infatti, il governo italiano sarebbe pronto a stanziare altri 400 milioni di euro da destinare alle misure legate agli incentivi auto. I risultati emersi fino ad oggi stanno dimostrando tutta l’efficacia della misura, che sta aiutando le case automobilistiche a smaltire anche il parco auto invenduto durante il lockdown. (FormulaPassion.it)

Vendite auto usate settembre 2020. Anche le vendite di auto usate a settembre 2020 sono tornate a crescere (+7%) con 362.523 unità al lordo delle minivolture rispetto alle 338.957 do settembre 2019. Opel Corsa-e 100. (NEWSAUTO)

Lo riporta oggi l’ANSA spiegando che la misura servirà a smaltire anche il parco auto invenduto durante il lockdown. Come funziona il bonus auto. La concessione del bonus auto è vincolata rigidamente al criterio delle emissioni: chi acqusita un’auto con un livello di CO 2 g/km superiore a 110 non avrà diritto a nessuno sconto. (Today.it)

L’obiettivo è quello di dare un nuovo sostegno alla vendita delle auto ancora in stock, facilitando la commercializzazione di vetture rimaste invendute nei concessionari con un piano di incentivi da 400 milioni di euro. (Virgilio Motori)

Ecco perchè le associazioni del settore hanno chiesto di far confluire gli stanziamenti in un unico fondo anziché nelle quattro classi di emissioni. Il nono mese dell’anno si è chiuso con un incremento del 9,54%. (La Stampa)