Chernobyl, tornano i lupi e altri animali selvatici:

La presenza dell'uomo, nel tempo, uccide più delle radiazioni nucleari. Ne sono convinti alcuni ricercatori di una equipe internazionale che ha studiato gli effetti a lungo termine del disastro della centrale di Chernobyl. La catastrofe del 1986, si ... (Il Gazzettino)

Ne parlano anche altri giornali

Dopo che per anni è rimasta disabitata, un deserto di morte, è tornata la vita nell'area vicino la centrale nucleare di Chernobyl. Commenta. (Babylonpost)

Eppure son passati “solo” 29 anni. In quella terra al confine tra Bielorussia e Ucraina il tempo s'è fermato a un'epoca, per noi, lontana. (Bergamo Post)

A quasi 30 anni dalla tragica esplosione, la zona che per lungo tempo è stata uno scenario di morte è diventata quasi una riserva naturale: alci, caprioli, cervi, cinghiali e lupi hanno riportato la vita. (L'ultima Ribattuta)

La fauna selvatica teme più gli esseri umani che non le radiazioni di un disastro nucleare, secondo il primo studio a lungo termine su Chernobyl, sito del peggior incidente nucleare del mondo, che ha trovato la presenza di tantissimi animali selvatici. (il Journal)

Nel 1986, l'esplosione del reattore 4 della centrale di Chernobyl produsse il peggior incidente atomico della storia, spargendo polveri radioattive su buona parte del territorio dell'allora Unione sovietica e dell'Europa. (Wired.it)

L'autunno è la stagione ottimale per la cura delle piante, che al pari degli esseri umani, necessitano di riassetti periodici. (San Marino Fixing.com)