Le tensioni del mondo entrano alla Biennale. Il messaggio di Israele

Le tensioni del mondo entrano alla Biennale. Il messaggio di Israele

Basta un cartello per trasformare anche la Biennale Arte di Venezia – che vive in questi giorni la vernice della sessantesima edizione, e che sarà aperta al pubblico da sabato 20 aprile fino a domenica a 24 novembre – in un fatto politico, oltre che culturale. Ed è il cartello che da ieri mattina campeggia sul Padiglione di Israele, rimasto chiuso. “L’artista e il curatore del Padiglione di Israe… (Il Mattino di Padova)

Se ne è parlato anche su altri media

«Qui non si boicotta nessuno», dice Pietrangelo Buttafuoco all’apertura ufficiale della 60esima Mostra Internazionale d’Arte di Venezia, un discorso dai toni alti cui non eravamo abituati. Eppure, a poca distanza, un gruppo di manifestanti, saranno state un centinaio di persone, hanno inscenato una manifestazione di fronte al Padiglione d’Israele al momento ancora chiuso, raggiungendo gli spazi di Stati Uniti e Germania. (Liberoquotidiano.it)

A innescare l'incendio, la decisione che sulla carta avrebbe dovuto spegnere ogni polemica, vale a dire quella presa dagli artisti israeliani di … Non si placa la protesta, anzi, monta fino a infiammare la Biennale di Venezia, che invece di inaugurare mostre e padiglioni, sembra voglia varare un nuovo corso che si rifà storicamente a un passato fatto di slogan e bandiere date alle fiamme. (La Stampa)

La prova è alla Biennale di Venezia dove - fra proteste, opere esposte e scelte curatoriali - i Padiglioni nazionali diventano la cartina di tornasole della geopolitica. Del resto il nuovo presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco, ieri lo ha detto chiaramente: «Il padiglione di Israele che decide di non aprire, nell'assoluto della verità capovolge l'atto estremo dell'artista nel mettersi in opera al servizio della verità: il cessate il fuoco. (ilGiornale.it)

Biennale di Venezia. Ruth Patir: “Abbiamo chiuso le porte del Padiglione d'Israele per non perdere l'umanità”

Venezia, 17 apr. - Chiuso fino a nuovo ordine, in attesa di cessate il fuoco. Il padiglione di Israele alla sessantesima Biennale d'Arte di Venezia non ha aperto i battenti; i visitatori invece possono leggere un cartello esposto sulla porta d'ingresso che avverte della chiusura "sino a che non sarà pattuito un cessate il fuoco e non saranno liberati gli ostaggi" nelle mani di Hamas. (Il Sole 24 ORE)

Ma il padiglione aperto nel 1914 su progetto di Aleksei Shchusev, architetto dello zar poi alla corte di Stalin, non è rimasto chiuso, come lo era stato nel 2022, dopo che il curatore Raimundas Malasauskas e gli artisti Aleksandra Sukhareva e Kirill Savchenkov si erano dimessi in segno di protesta per "questa guerra politicamente e umanamente intollerabile". (Adnkronos)

Niente può continuare a essere come prima. La vita si è interrotta in Israele. (la Repubblica)